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L’intenzionalità e l’atteggiamento fenomenologico


Psicologia dell’atto di Brentano: per la psicologia non sono rilevanti i contenuti di coscienza (sensazioni, percezioni, immagini) ma gli atti intenzionali (il sentire, percepire…). Intenzionalità = il rapportarsi del soggetto all’oggetto, l’oggetto ha caratteristiche proprie, ma diventa esistente solo quando diventa oggetto di un atto, da essa prende le mosse la Gestalt e la fenomenologia di Husserl.
Contro la psicologia di Brentano, Frege: “il concetto è qualcosa di oggettivo che non è costruito per opera nostra: il n. 3 resta tale indipendente da ogni intervento soggettivo”.

Fenomenologia: intuizione che nasce dall’esperienza  vissuta che la coscienza fa degli oggetti (un’intuizione non empirica o psicologica ma categoriale che a partire dall’oggetto ne coglie l’essenza. Fenomenologia come scienza dell’essenza e idee (coscienza come vissuto soggettivo).
Gestalt:non si centra sulle essenze, ma sui dati fattuali della nostra conoscenza del mondo (Kolher, Koffka, Wertheimer); analisi del mondo nella sua immediatezza e globalità senza postulare mediazioni, scomposizioni, ricostruzioni. Il dato primario della conoscenza non sono sensazioni elementari, ma un mondo già organizzato e strutturato. L’indagine psicologica è diretta a rintracciare le leggi di questa strutturazione che regolano il nostro contatto col mondo. L’analisi strutturale parte dell’insieme e non dalle parti perché è il tutto che dà significato alle parti; quest’analisi dinamica è stata condotta dalla Gestalt usando il costrutto di CAMPO (derivato da fisica: esso ha proprietà che dipendono no dalle proprietà delle particelle singole, ma dai loro rapporti, equilibrio).

Tratto da FONDAMENTI TEORICI DI PSICOLOGIA SOCIALE di Antonella Bastone
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