La società aperta di Karl Popper
Vattimo fa riferimento a La società aperta di Karl Popper. L'idea di Popper non era quella di fare una critica al sistema politico o economico occidentale. L'assunto di partenza di Popper riguardava la conoscenza scientifica. Non esiste scienza che possa produrre conclusioni definitive. Di conseguenza, in ambito sociale e politico, la popolazione deve guardarsi dagli esperti che dicono di conoscere il destino della società, di possedere la "verità". La posizione di partenza di Popper può essere definita quindi anti-storicista. Nessuno conosce il futuro, neanche gli scienziati. La conoscenza scientifica è sempre congetturale e sempre fallibile. Popper quindi rigetta il socialismo scientifico e, ovviamente, il marxismo. Ma la sua opera non è solo una critica alle teorie a lui contemporanee. Popper decide di andare alle radici del pensiero occidentale, e di partire dalle sue origini, l'Antica Grecia. È il primo ad affermare che esistono leggi della storia che determinano il corso degli eventi umani, quindi Popper lo considera il primo degli storicisti. Al filosofo greco è dedicato il primo tomo dell'opera (Platone totalitario). In tempi più recenti, troviamo Hegel e poi Karl Marx, cui l'autore dedica il secondo tomo dell'opera (Hegel e Marx falsi profeti). Nei testi dei filosofi greci, Popper trova anche la prova della "chiusura" delle società antiche, società in cui gli interessi dell'individuo sono soggetti agli interessi del gruppo. Il passaggio da società "chiuse" a società "aperte" è avvenuto per gradi ed ha coinvolto molte generazioni. Il progresso appare tutt'altro che irreversibile, com'è caratteristica di ogni processo sociale. Nel mezzo c'è stato un cambiamento di atteggiamento che ha coinvolto la percezione che gli individui hanno del proprio universo e del posto che vi occupano. È stata la fiducia nella razionalità dell'uomo a portare la società occidentale a diventare per prima una società aperta, una società che rende libere le facoltà critiche della persona.
Secondo Popper, quindi, i nemici della società aperta sono tutti quei teorici, a cominciare dai filosofi di cui parla Platone nella Repubblica, che essendo usciti dalla caverna in cui vivono gli uomini comuni e avendo avuto modo di vedere direttamente le idee eterne delle cose (la verità dell’essere e non più soltanto le ombre) hanno il diritto-dovere di ritornare nel mondo e di condurre i loro simili, anche eventualmente con la forza, a riconoscere la verità.
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Autore:
Gabriella Galbiati
[Visita la sua tesi: "Logica del tempo in Guglielmo di Ockham e Arthur Norman Prior"]
- Università: Università degli Studi di Napoli - Federico II
- Facoltà: Sociologia
- Esame: Storia delle correnti di pensiero contemporanee
- Docente: Prof. Giugliano
- Titolo del libro: Addio alla verità
- Autore del libro: Gianni Vattimo
- Editore: Meltemi - Roma
- Anno pubblicazione: 2009
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