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Schiller - Lettere 9- 14: La svolta trascendentale

Schiller - Lettere 9- 14:  La svolta trascendentale


Già Kant aveva impresso la svolta trascendentale al pensiero dedicato alle questioni artistiche e alle questioni di conoscenza, morali, di gusto e teleologiche; la mossa di schiller ha dei tratti peculiari --> parte da una situazione politica dilaniata, di grande dissidio, e di profonda lacerazione morale. L’uomo moderno sente la necessità di rendere reali alcuni ideali che poi vengono disattesi pesantemente nei fatti (nella degenerazione della generazione Francese –terrore- e incapacità dell’unità degli stati tedeschi). Di fronte a questa lacerazione Schiller ritiene che occorra abbandonare il terreno (fangoso) della politica più effettiva e risalire alle strutture antropologiche di fondo che caratterizzano l’uomo --> ricostituire lo stato a partire dalla ricostruzione dell’uomo. Ascendere su un piano diverso, quello delle condizioni ideali, dell’ideale della bellezza che deve poter assurgere a criterio per stabilire che cosa di fatto è bello, armonico, integrale e che cosa disattende questo ideale. Svolta trascendentale molto diversa da quella di Kant. Condizioni di discrimine chiare rispetto a un contesto molto travagliato. (lettera X)
I due impulsi antropologici fondamentali: dobbiamo rifarci alla struttura antropologica di fondo per recuperare l’unità dell’uomo. Schiller traccia la dottrina dei due impulsi fondamentali : Materiale e Sensibile-Alla forma (Stofftrieb, Fromtrieb).
Materiale : aspetto per cui l’uomo è prima di tutto un’animale, istinti che espongono l’uomo allo spazio e al tempo, in balia del caos che derivano da questa esposizione. L’uomo è sottoposto alla necessità fisica, condizionato a soddisfare mano a mano i suoi bisogni, provocano la dispersione della sua unità.
Sensibile: Ritira l’uomo, lo sottrae al caos, in se stesso ma si tratta di un impulso che comunque sottopone l’uomo a pesanti condizionamenti --> necessità morale, seguire degli imperativi che non derivano direttamente dal mondo, ma dalla sua natura razionale, ma ne limitano la libertà.
Schiller sottolinea che questi due impulsi sono opposti, contrapposti ma non sono contraddittori: non è un’opposizione strutturale, questa frattura è superabile storicamente e in un certo modo  --> attraverso cultura, bellezza e istinto del gioco (l’uomo è in grado di raggiungere quello stato estetico che consente l’azione reciproca tra i due impulsi). Secondo Schiller bisogna trovare una composizione armonica di questi due istinti, in cui essi possano contemperarsi, agire l’uno rispetto all’altro, che li porti ad un’azione armonica e integrale.

Tratto da ESTETICA di Silvia Lozza
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