Il differenziale semantico: uso nella ricerca sulle persone sorde
Ci son diversi concetti da valutare (es. io come sono, il se reale). Il differenziale semantico si caratterizza per una serie di coppie di aggettivi polari (opposti)che fungono da qualificatori metaforici del concetto stesso. E’ uno strumento psicometrico che serve a misurare la reazione cognitiva ed emotiva del soggetto all’oggetto stesso.
Qualificatore metaforico: hanno un significato metaforico. Es. gustoso- disgustoso riferito a se stessi. Senza suggerire la risposta il ricercatore può fare riferimento ad esempio al fatto che alcune situazioni ci lasciano l’amaro in bocca. Devo far capire al soggetto come deve rispondere(non la risposta che deve dare).
Gli aggettivi sono distanziati da una scala ad intervalli uguali:Lo spazio che c’è tra la prima lineetta e la seconda è lo stesso che c’è tra la seconda e la terza e così via. La forma con la quale si presenta è con le lineette ma ogni linea rappresenta un numero (da uno a sette).Il 4 rappresenta il cosiddetto punto di indifferenza (né né). per il questionario semisturtturato ad ogni risposta si assegnano certi numeri ad ogni categoria concettuale trovata. Abbiamo in questo caso delle frequenze (quante persone hanno detto che la sordità è un problema sociale):si traggono delle percentuali(dieci persone pensano che ecc.).
Nel caso delle scale ad intervalli uguali non si ha più a che fare con le frequenze ma con somme di punteggi(da uno a sette) di ciascuna scala dividendoli per i numero delle scale(di ogni riga polare). Es. il punteggio medio del soggetto numero uno qual è? Rispetto ad un determinato concetto.
Le lineette nascondono le scale: è uno strumento implicito perché nascosto appare al soggetto lo scopo del ricercatore. Spesso provoca reazione da parte del soggetto, anzi più le persone sono acculturate più reagiscono perché sfugge maggiormente il controllo (la voglia di fare bella figura), e si alzano le difese. Spesso infatti i dati configgono con gli strumenti “espliciti”(es. scale likert).
Importanti sono anche le strategie per evitare l’automatismo delle risposte. Ad esempio è importante non mettere sempre da un lato gli aggettivi ”positivi” e dall’altro negativi. E’ bene variare per risvegliare l’attenzione altrimenti il rischio è quello del “response set”.
E’ fondamentale il setting di somministrazione: è una sorta di contratto psicologico con il ricercatore.
Chi stabilisce che gli aggettivi siano questi? Le coppie di aggettivi vanno testate(validate). Ad esempio un test è stato effettuato da Licciardello nel contesto siciliano negli anni novanta perché è possibile che cambiando contesto non abbia più una sua validità interna.
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Dettagli appunto:
- Università: Università degli Studi di Catania
- Facoltà: Scienze della Formazione
- Corso: Scienze dell’Educazione
- Esame: Pedagogia generale
- Docente: Tomarchio Maria
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