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Raccontare con le immagini, il racconto al cinema

Raccontare con le immagini, il racconto al cinema


ISTANZE DEL TESTO LETTERARIO – IL RACCONTO
Esso è l’enunciato nella sua materialità, il testo narrativo che prende in carico la storia da raccontare; questo enunciato nel cinema comprende delle immagini, delle parole, dei titoli, dei rumori, della musica, il che rende già più complessa l’organizzazione del racconto filmico. Va notato che per ragioni complesse, l’attenzione degli analisti di racconti filmici si è soprattutto concentrata sulla colonna immagine, a discapito della colonna audio, il cui ruolo è fondamentale nell’organizzazione del racconto. Dato che esso è un enunciato che si presenta come un discorso, poiché implica in pari tempo una forma di enunciazione e un lettore spettatore, i suoi elementi sono organizzati e messi in ordine secondo diverse esigenze:
- La semplice leggibilità di un film esige che una grammatica venga più o meno rispettata, in modo che lo spettatore possa comprendere in pari tempo l’ordine del discorso e l’ordine della storia; questo ordinamento deve stabilire il primo livello di lettura del film, la sua denotazione, vale a dire permettere il riconoscimento degli oggetti e delle azioni mostrate nell’immagine;
- Deve essere stabilita una coerenza interna dell’insieme del racconto, funzione essa stessa di fattori molto diversi come lo stile adottato dal regista, le leggi del genere in cui il racconto va ad inserirsi, l’epoca storica in cui esso viene prodotto. L’uso abbastanza sistematico del falso raccordo ha segnato negli anni ’60 un’evoluzione della concezione e dello status del racconto: quest’ultimo diventava meno trasparente rispetto alla storia, si segnalava in quanto racconto.
- L’ordine del racconto e il suo ritmo sono stabiliti in funzione di un percorso di lettura che è in tal modo imposto allo spettatore; esso è dunque concepito anche in vista di effetti narrativi. Ciò concerne tanto la disposizione degli elementi del film quanto la regia stessa, intesa come ordinamento all’interno del quadro; ma l’ordine non è semplicemente lineare: esso non si lascia decifrare nel semplice scorrimento del film, esso è fatto anche di anticipazioni, di richiami, di corrispondenze, di spostamenti, di salti che fanno del racconto, al di là del suo svolgimento, un reticolo significante.
Non soltanto il testo narrativo è un discorso, ma è anche un discorso chiuso, poiché inevitabilmente comporta un inizio e una fine, poiché è materialmente limitato: si noterà che basta che un enunciato riferisca un evento, un atto reale o fittizio, perché esso entri nella categoria del racconto.

Tratto da ESTETICA DEL FILM di Nicola Giuseppe Scelsi
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