Studio antropologico: manipolare la parentela
Questi modelli ovviamente non sono rigidi, ma sono malleabili, dal momento che sono legati al comportamento: ci sono casi in cui una ragazza di casta elevata ma decaduta venga fatta sposare con un ragazzo di casta inferiore ma abbiente; presso i nuer, se ci sono due giovani che vorrebbero sposarsi ma non potrebbero contrarre matrimonio perché appartengono a due gruppi "incompatibili", è prevista un’azione simbolica che spezzi la parentela, la interrompa, consentendo così ai due di sposarsi regolarmente; in certi paesini italiani la Chiesa concedeva dispense per sposarsi tra cugini primi, considerata incestuoso.
Un altro fattore che influisce sulla parentela e sulla discendenza è la schiavitù: schiavo è colui a cui è stata recisa la parentela, dal momento che i suoi figli appartengono al padrone che ne può disporre a suo piacimento. Lo schiavo è inserito nel processo produttivo ma è escluso dal processo riproduttivo, in quanto impossibilitato a risocializzare sé e i suoi discendenti. Pur essendo patrilineari, i nuer consentono a una donna abbiente di fondare un proprio lignaggio; se una donna con molti capi di bestiame è sterile, può chiedere in sposa una donna, che avrà un amante: i figli che nasceranno da tale unione saranno figli della donna sterile, che avrà così una discendenza.
Si possono creare dei legami di parentela anche a prescindere dai vincoli di discendenza o dal matrimonio: molte popolazioni prevedono patti di sangue che danno vita a rapporti di parentela tra gli adepti, oppure si istituiscono forme di comparatico più o meno rituale attraverso le quali alcune famiglie si legano a uomini potenti; presso molte società islamiche si viene a creare una parentela di latte: se un bambino viene allattato da una donna che non sia la madre, l’evento rende la nutrice pari a una madre e tutti i suoi parenti alla stregua dei parenti consanguinei. Anche l’adozione è una forma di manipolazione e di creazione di legami parentali, svincolati dalla riproduzione: in alcune società è regolamentata per via giuridica, in altre dal diritto consuetudinario. La pratica è quasi automatica in caso di morte dei genitori, ma a volte può essere avviata per altri motivi: far studiare un figlio in città presso i parenti, per esempio.
Esistono anche pratiche per far annullare i legami parentali: le dispense della Chiesa che annullano il grado di parentela tra cugini o il matrimonio, un padre può diseredare un figlio, una moglie può essere ripudiata, un figlio può non essere riconosciuto dal padre.
La scienza, inoltre, crea non pochi problemi di studio sulla parentela: con le tecniche dell’inseminazione è possibile per una donna avere un figlio concepito con lo sperma di un altro uomo che non sia suo marito, oppure può proprio non averlo il marito, dando vita a una famiglia monogenitore, o ancora ospitare nel proprio utero l’ovulo fecondato di un’altra donna. Altre novità sono le famiglie allargate e le famiglie allungate, dove i figli rimangono per più tempo a casa dei genitori per la precarietà e la mancanza di lavoro.
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Autore:
Elisabetta Pintus
[Visita la sua tesi: "L'individuazione di nuovi segmenti turistici: ''il turismo danzante''"]
- Università: Università degli Studi di Cagliari
- Facoltà: Economia
- Esame: Demoetnoantropologia - A.A. 2010/2011
- Docente: Felice Tiragallo e Tatiana Cossu
- Titolo del libro: Il primo libro di antropologia
- Autore del libro: Marco Aime
- Editore: Einaudi
- Anno pubblicazione: 2008
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