La chiesa in Oriente dopo la morte di Teodosio
LA CHIESA IN ORIENTE: cosa succede intanto in Oriente? Alla morte di Teodosio, l'Oriente cristiano si avvierà ad una storia religiosa sempre più complessa, di aspri scontri ecclesiastici e politici, di divisioni e di lacerazioni. Ci saranno due importanti concili (a Efeso nel 431 e a Calcedonia nel 451) che getteranno le fondamenta della nuova mappa confessionale, e separazioni tra chiese copte e siriache contro la chiesa grecofona e calcedoniana di Costantinopoli.
Le chiese maggiori sono Alessandria, Costantinopoli e Antiochia. Alessandria era stata a lungo la seconda chiesa dell'Impero, seconda solo a Roma, e la sua ricchezza e il suo prestigio erano pari. Centro glorioso della cultura greca e regnava su un territorio unito, l'Egitto, dove era l'unica metropoli ecclesiastica. Non si era mai fusa con l'impero e il suo vescovo era potentissimo, superiore anche al prefetto romano. Il riconoscimento di Teodosio di Alessandria come detentrice della vera dottrina assieme a Roma farà si che Alessandria pretenda sempre di esercitare un controllo, una ispezione dell'Ortodossia sull'Oriente come Roma sull'Occidente.
Queste chiese furono coinvolte ripetutamente nelle contoversie del V secolo. Sotto Teodosio, fu vescovo di Costantinopoli, dopo il brevissimo vescovato di Gregorio Nazianzeno, Nettario, che amministrò seramente la diocesi fino al 397. Alla sua morte si aprì un contenzioso, e il potente vescovo di Alessandria, Teofilo, voleva inserire un candidato di suo gradimento.
Alla fine salì il prete antiocheno Giovanni detto il Crisostomo, candidato del potente ministro Eutropio. Teofilo seguiva una spregiudicata politica di potenza che coniugava autorità ecclesiastica e potere temporale, non esitando a cavalcare il sentimento nazionalistico egiziano, a macchiarsi di violenze, intimidazioni e persecuzioni. Attivissimo nella lotta antipagana e sollecitò la distruzione del Serapeo di Alessandria, attivandosi per la dispersione della florida comunità ebraica.
Teofilo, appoggiandosi all'imperatrice Eudossia, fece condannare da un sinodo illegale Crisostomo (il Sinodo della Quercia) nel 403. Richiamato a furor di popolo fu nuovamente estromesso dalla carica e nel 407 morì nel Ponto. È chiaro dunque che in Oriente comandano queste tre grandi chiese e che quando c'è disaccordo tra loro si convocano dei sinodi, che se non giungevano a nulla comportavano l'entrata in causa del potente imperatore.
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Autore:
Gherardo Fabretti
[Visita la sua tesi: "Le geometrie irrequiete di Fleur Jaeggy"]
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- Università: Università degli Studi di Catania
- Facoltà: Lettere e Filosofia
- Esame: Storia del cristianesimo antico
- Docente: Teresa Sardella
- Titolo del libro: Il cristianesimo dal concilio di Nicea a Gregorio Magno
- Autore del libro: S. Pricoco
- Editore: Bari
- Anno pubblicazione: 1995
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