La responsabilità del medico: la situazione attuale in Italia

L'evoluzione del medico-paziente si inserisce in un processo di cambiamento culturale di ampia portata e caratterizza tutti i paesi occidentali. I notevoli progressi della scienza e della tecnologia, a cui viene dato grande risalto e ampia diffusione grazie ai mass media, hanno generato aspettative altissime nei confronti della medicina, a cui si è finito per attribuire i caratteri di una scienza esatta e infallibile. Da ciò deriva un cambiamento di atteggiamento nei confronti del rischio, che non viene più considerato come una condizione ineliminabile: il mancato raggiungimento dei risultati attesi dà inizio ad una ricerca delle responsabilità, che può risiedere nell'errore umano o in carenze organizzative.
L'informazione riveste un ruolo fondamentale nel produrre questo nuovo atteggiamento nei confronti della salute.
Questo scenario non deve far pensare ad un atteggiamento di ricezione passiva delle informazioni da parte dei cittadini. L'innalzamento del livello culturale, la disponibilità di informazioni scientifiche in un formato divulgativo e la facilità di accesso alle fonti hanno contribuito a trasformare il paziente da “soggetto passivo” a “consumatore attivo”, pronto a rivendicare il diritto di partecipare alla decisione sulle modalità più idonee a soddisfare il proprio specifico bisogno di salute.
In questo contesto è inevitabile un cambiamento del rapporto medico-paziente, che tende ad essere impostato su basi più paritarie e dialettiche. Si instaura un rapporto di negoziazione teso ad un modello di relazione in cui medico e paziente discutono e condividono la decisione sulle terapie da seguire.
In presenza di eventi dannosi o di situazioni penalizzanti il paziente o i suoi familiari assumono sempre più spesso un ruolo attivo sia attraverso il ricorso alla magistratura sia attraverso la sollecitazione dell'attenzione dei media, chiamati alla denuncia pubblica degli episodio di malasanità.