La nuova sicenza della cultura di Aby Warburg (Amburgo 1866 – 1929)
La nuova sicenza della cultura di Aby Warburg (Amburgo 1866 – 1929)
Warburg nasce da una importante famiglia di banchieri ebraici. Studiò prima a Bonn con Justi e Lamprecht, poi a Monaco con Riehl e a Firenze con Schmarsow. A Berlino studierà medicina e psicologia, e a Strasburgo archeologia con Michaelis. Discuterà la sua famosa tesi su Botticelli con Janitschek. Dopo avere per lungo tempo soggiornato alternamente tra Amburgo e l'Italia, muore ad Amburgo nel 1929. Warburg è una figura anomala nel panorama artistico critico ma fondamentale per comprendere i mutamenti di pensiero che avvenivano a cavallo tra Otto e Novecento. Non era un vero e proprio storico dell'arte benchè si occupasse assiduamente di pittura rinascimentale; non era un vero e proprio filosofo, tuttavia le sue indagini puntarono proprio all'area più problematica dell'epoca, vale a dire lo studio dell'irrazionalismo dopo Nietzsche; si interesserà anche di astrologia, storia delle religioni, antropologia e psicologia. Il suo obiettivo dichiarato era la costruzione di una nuova scienza dell'uomo.
La biblioteca.
Un obiettivo dimostrato dalla volontà di costituire una singolare biblioteca ad Amburgo. Il motto della biblioteca era Mnemosine, memoria. Ciò perchè doveva rispecchiare una idea di unità di sapere, di nuova scienza della cultura e di interdisciplinarietà del suo creatore.
La biblioteca di Amburgo sorgeva su quattro piani e si basava su una sistematica disposizione dei testi storico – artistici e degli altri argomenti. Al primo piano libri sui problemi generali dell'espressione, sulla natura dei simboli, sull'antropologia, la religione, la storia della filosofia e quella della scienza. Al secondo piano libri sull'espressione nell'arte, teoria e storia della medesima. Al terzo lingua e letteratura. Al quarto forme sociali della vita umana (legge, storia, folklore). La Biblioteca Warburg era meta di molti studiosi che finalmente potevano condurre le proprie ricerche sotto un'ottica eminentemente globale, infrangendo le barriere tra i vari settori disciplinari. I modelli della biblioteca erano il seminario di Strasburgo e l'Istituto di storia culturale e universale di Karl Lamprecht, fondato a Lipsia nel 1909. I primi scritti sono dedicati al Rinascimento e analizzano due importanti opere di Botticelli: La nascita di Venere e la Primavera. Il primissimo uscì nel 1893 col titolo La nascita di Venere e la Primavera di Sandro Botticelli. Ricerche sull'immagine dell'antichità nel primo Rinascimento italiano. Il secondo, uscito nel 1895, si intitolava I costumi teatrali per gli intermezzi del 1589. I disegni di Bernardo Buontalenti e il libro dei conti di Emilio de Cavalieri.
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Autore:
Gherardo Fabretti
[Visita la sua tesi: "Le geometrie irrequiete di Fleur Jaeggy"]
[Visita la sua tesi: "Profezie inascoltate: il "Golia" di Giuseppe Antonio Borgese"]
- Università: Università degli Studi di Catania
- Facoltà: Lettere e Filosofia
- Esame: Storia della critica d'arte
- Docente: Valter Pinto
- Titolo del libro: La critica d'arte del Novecento
- Autore del libro: Gianni Carlo Sciolla
- Editore: Utet
- Anno pubblicazione: 2006
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