Le origini delle neuroscienze
Antica Grecia:
- Ippocrate (IV secolo a.C.): il cervello non è solo coinvolto nella sensazione,ma è anche la sede dell’intelligenza.
- Aristotele (384-322 a.C.): il cuore è il centro dell’intelletto; il cervello serve soltanto a raffreddare il sangue surriscaldato proveniente dal cuore in ebollizione (la capacità di refrigerazione del cervello spiega il temperamento razionale proprio degli uomini).
Impero Romano:
- Galeno: segue la concezione di Ippocrate del cervello. Compì accurate dissezioni su animali grazie alle quali divise il cervello in due porzioni di dimensioni maggiori: l’encefalo anteriormente (che secondo lui era il recipiente delle sensazioni) e il cervelletto posteriormente (che comandava i muscoli). Inoltre G. notò che il cervello era cavo; in questi spazi cavi, chiamati ventricoli, c’era un fluido. Le sensazioni venivano registrate e i movimenti avviati a partire dallo spostamento dei fluidi da o verso i ventricoli del cervello attraverso i nervi (ritenuti essere tubi vuoti). La visione del cervello di Galeno prevalse per almeno 1500 anni.
Dal rinascimento al 19° secolo:
- Cartesio (1596-1650): teoria fluido-meccanica: il cervello è simile ad una macchina nelle sue funzioni: i fluidi spinti fuori dai ventricoli attraverso i nervi vengono “pompati”, inducendo il movimento degli arti. Inoltre C. sosteneva che il cervello controllava solo gli aspetti del comportamento umano simili al comportamento delle bestie, mentre le capacità mentali unicamente umane esistevano fuori dal cervello, nella “mente”. La mente era un’entità spirituale che riceveva sensazioni e comandava i movimenti mediante la comunicazione con la macchina-cervello, attraverso la ghiandola pineale.
- Invece secondo la moderna ricerca neuroscientifica la mente gode di una base fisica, che è il cervello.
- Gli scienziati del 17° e del 18° secolo osservano che il tessuto cerebrale è suddiviso in due parti: la sostanza grigia e a sostanza bianca.
Entro la fine del 18° sec il sistema nervoso viene dissezionato completamente e la sua anatomia microscopica è descritta in dettaglio: viene identificata una porzione centrale (cervello + midollo spinale) e una porzione periferica (rete di nervi).
Si osserva che ogni individuo ha la stessa distribuzione generale di protuberanze (giri) e avvallamenti (solchi e fessure) sulla superficie dell’encefalo. → In tutti i cervelli umani ritroviamo infatti la scissura di Silvio che divide lobo frontale da lobo temporale e il solco centrale (o scissura di Rolando) che separa lobo frontale e lobo parietale; il lobo occipitale si trova nella porzione posteriore del cervello.
Il cervello viene quindi ripartito in lobi e da qui parte l’ipotesi secondo cui diverse funzioni possono essere localizzate su diverse prominenze del cervello (inizia l’era della localizzazione cerebrale).
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Dettagli appunto:
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Autore:
Maddalena Malanchini
[Visita la sua tesi: "Personalità, Temperamento e Disturbo di Panico"]
- Università: Libera Università Vita Salute San Raffaele di Milano
- Facoltà: Psicologia
- Corso: Psicologia
- Esame: Psicologia fisiologica
- Docente: Perani
- Autore del libro: Mark F. Bear, Barry W. Connors e Michael A.
- Anno pubblicazione: 2007
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