Modello di Mayberg della depressione maggiore
Studi di Mayberg et al. con la PET hanno portato all’elaborazione di un modello della depressione basato su 3 componenti fondamentali:
1) Un compartimento dorsale, costituito da: corteccia prefrontale dorso-laterale, giro cingolato anteriore dorsale, corteccia parietale inferiore, striato (strutture cruciali per i processi attentivi e le funzioni esecutive). Loro lesioni comportano l’interruzione dei circuiti dorso-laterale e fronto-orbitario mediale determinando disturbi dell’umore, apatia, deficit attenzionali e di programmazione.
2) Un compartimento ventrale: aree della corteccia paralimbica, dell’ipotalamo e del tronco dell’encefalo (deputate alla mediazione delle funzioni vegetative e endocrine). Una loro disfunzione determina i sintomi della sfera somatica e vegetativa della depressione.
3) Il cingolo rostrale: regola il flusso dello info che vengono scambiate tra il compartimento dorsale e quello ventrale. La sua disfunzione interferisce negativamente sulle interazioni tra le componenti cognitive, somatiche, affettive e vegetative del comportamento.
È stato ipotizzato che lo stato depressivo dipenda da un’ipoattività delle aree del compartimento dorsale associata a una relativa iperattività delle aree del compartimento ventrale.
Viene sottolineata l’importanza del cingolo anteriore rostrale nei processi di adattamento e per un’adeguata integrazione delle componenti affettive, cognitive, motorie e autonomiche, che sono invece disorganizzate nella depressione.
• Dai risultati finora ottenuti emerge una rappresentazione della depressione come un disordine multidimensionale, legato a una complessa rete di sistemi neurali implicati in fenomeni cognitivi, emozionali, motori, vegetativi; ciò spiega l’eterogeneità dei sintomi e dei correlati neuroanatomici in questo disturbo.
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