Il classicismo Inglese (1680-1780)
L'Inghilterra, reagendo all'impeto fantastico dell'eredità elisabettiana e metafisica, su sollecitazione degli autori francesi conosce un suo razionalismo estetico e un suo classicismo più o meno dal 1680 al 1780, cioè dal tempo di John Dryden (1631 – 1700), passando per Alexander Pope (1688 – 1744) fino a Samuel Johnson (1709 – 1784).
La creazione della Royal Society il 15 luglio del 1662, preposta alla ricerca scientifica, darà una spinta notevole al razionalismo letterario. La Royal dettava legge anche sull'uso della lingua e ai suoi membri era richiesto un modo di parlare schietto, naturale e aderente: sensi chiari, espressioni positive, una lingua vicina a quella degli artigiani piuttosto che a quella dei begli ingegni.
John Dryden è l'iniziatore del classicismo inglese. Interpreta artisticamente gli ideali della Royal Society e il suo vanto principale è quello di avere migliorato la lingua inglese, merito riconosciuto anche dai posteri. Johnson nella sua Vita di Dryden scrisse che aveva fatto dell'inglese quello che Augusto aveva fatto con Roma: trovarla di mattoni e lasciarla di marmo. Dryden era a favore delle tre unità aristoteliche ma ciò non gli impediva di sostenere la grandezza di Shakespeare.
Alexander Pope è imbevuto di classicismo francese sin da piccolo e lui stesso diventa portavoce di un classicismo tutto inglese che porta avanti quello di Dryden. La fama del Pope classicista è legata principalmente alla sua traduzione, in distici eroici, dell'Iliade di Omero, tra il 1715 e il 1720. Omero è diventato l'immagine stessa della classicità per cui era un necessario termine di confronto per chiunque volesse ridare attualità alla voce degli antichi.
In Joseph Addison, fondatore nel 1711 dello Spectator, si fondono rigore formale e rigore morale senza accademismi. Addison sottrae il discorso sull'attualità degli antichi ai dibattiti accademici e lo cala nella proposta concreta di un'etica borghese ispirata alla dignità della persona e all'integrità dei costumi. Motti icastici degli antichi per raccomandare precetti di buon senso, passi paralleli di Virgilio e Orazio per ridare lustro alle bellezze di ballate popolari. Ecco la grandezza di Addison.
Samuel Johnson raccoglie il testimone di Pope con una intensa attività di satirico, traduttore, lessicografo e biografo. A lui si deve la prima edizione nazionale dell'opera di Shakespeare. Con Johnson il classicismo prende la strada del romanticismo: l'importanza della vita vissuta, le passioni liberate dal convenzionalismo delle memorie letterarie e restituite all'espressione diretta del soggetto storico, il suo credere nel genio individuale, senza il quale il giudizio è freddo e la conoscenza inerte.
E in Italia? Evidenza e chiarezza antibarocche, rifiuto dell'artificio, buon gusto alla francese, eticità dell'arte, sono il classicismo civile di Ludovico Antonio Muratori, che nel trattato Della perfetta poesia italiana trova la sua più organica esposizione di ideali. Ricordiamo in Spagna Luzàn, in Germania Winckelmann e Hegel e Lessing.
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Autore:
Gherardo Fabretti
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- Università: Università degli Studi di Catania
- Facoltà: Lettere e Filosofia
- Esame: Letterature comparate
- Docente: Domenico Tanteri
- Titolo del libro: Letteratura comparata
- Autore del libro: Nicola Gardini
- Editore: Nuova Italia
- Anno pubblicazione: 2003
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