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La legittimità politica secondo Diego Covarrubias y Leyva


Diego Covarrubias y Leyva. Era un canonista, ma a differenza dei tanti canonisti che erano di solito accondiscendenti verso i proclami papali sull'autorità secolare e quindi verso l'imperatore sul dominium come conseguenza dell'incoronazione papale, egli le respingeva entrambe. Fa notare come Daniele riconoscesse l'autorità di Nabucodonosor, dando la prova biblica che la legittimità politica può essere concessa anche a pagani e miscredenti, elencando una serie di principi, cristiani e non,  che non erano de facto soggetti all'impero. Secondo Covarrubias la legge trae origine dal fatto, cioè doveva basarsi sull'esperienza delle cose e benché questo non eliminasse la distinzione tra de iure e de facto, richiedeva comunque una più stretta unione tra fatto e legge: se l'imperatore non domina de facto gli abitanti del mondo intero, la sua pretesa di dominio de iure non ha senso. Anche Covarrubias sostiene con Soto che il governo è sinonimo di essere al servizio del vivere bene, e se già governare bene numerose città è difficile, governare il mondo intero bene è impossibile; dunque per la legge naturale e per sua stessa natura, la giurisdizione sul mondo intero non è stata concessa all'imperatore.

Tratto da LA NASCITA E L'EVOLUZIONE DELL'IMPERIALISMO di Gherardo Fabretti
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