La lingua franca
Molti secoli prima della globalizzazione dell’economia e della diffusione dell’inglese come prima lingua del commercio internazionale, uomini provenienti da paesi diversi furono quasi costretti ad escogitare un modo semplice ma efficace per comunicare. Nel mar Mediterraneo, divenuto un centro nodale del commercio nel periodo successivo alle crociate, si formava così una lingua spontanea, convenzionalmente detta franca, utilizzata da marinai e mercanti.
Il nome deriva appunto da franchi, termine con il quale nel mondo arabo erano genericamente identificati gli europei, anche se altri lo fanno derivare dall’estensione della denominazione franco, intesa come godente di particolari franchigie. In tale processo di convergenza, le varie parlate (francese, italiano, greco, spagnolo, arabo, ma anche portoghese) si mescolavano tra loro dando origine ad un idioma convenzionale d’uso che per secoli doveva caratterizzare i rapporti marittimi e commerciali del Mediterraneo. Oggi con lingua franca si designa qualsiasi mezzo di comunicazione in comune tra genti di lingua diversa.
Per assurdo l’arabo può essere considerato lingua franca durante il lungo periodo di espansione islamica, così come l’inglese in epoca coloniale e per molte aree. Ma la definizione è più appropriata per lingue che sono frutto di convergenza, come lo swahili (parola di origine araba che significa: dalla costa), originato da antiche iterazioni tra linguaggi bantu, arabo e persiano e che oggi può considerarsi la principale forma di comunicazione di una vasta regione che va dal Kenya alla Tanzania, all’Uganda, al Mozambico, al Ruanda, al Burundi, al Malawi ed in parte allo Zaire orientale. E’ parlato da circa trenta milioni di persone per la maggior parte dei quali (circa venticinque milioni) costituisce la seconda lingua. Tedeschi ed inglesi, durante il periodo della loro dominazione, contribuirono molto allo sviluppo della lingua nelle zone di loro competenza (in particolare in Tanganika, ove lo swahili era usato come mezzo di amministrazione e di educazione primaria).
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