Potere e sicurezza: realismo “offensivo” e realismo “difensivo”
Potere e sicurezza: realismo “offensivo” e realismo “difensivo”
Gli Stati cercano la sicurezza massimizzando il loro potere relativo o cercando di preservare lo status quo?
Questa domanda va dritta al cuore del dibattito all’interno dell’approccio realista strutturale alle relazioni internazionali. Infatti, il dibattito tra il realismo strutturale e i suoi rivali accademici ha per molto tempo oscurato il dibattito tra le 2 varianti interne allo stesso realismo strutturale: il realismo “difensivo” e il realismo “offensivo”. In generale, possiamo affermare che la scuola difensiva è formata dalla maggior parte degli studiosi.
Questo dibattito viene intrapreso con l’obiettivo di individuare, all’interno del neorealismo, una teoria sui comportamenti.
Queste 2 varianti condividono molti assunti, tra cui:
− gli Stati sono gli attori centrali nel sistema internazionale;
− gli Stati vivono in un mondo anarchico e possono fare affidamento solo su se stessi per la loro sicurezza;
− la forza è utile per proteggere gli interessi degli Stati e aumentare la loro sicurezza.
Esse tuttavia hanno una diversa concezione dell’anarchia ⇒ discutono se la struttura anarchica del sistema internazionale porti gli Stati a voler preservare lo status quo, dal momento che l’esigenza della sicurezza dovrebbe essere un incentivo per una politica moderata, prudente, attendista, come affermano i realisti difensivi, o a massimizzare il loro potere relativo, come sostengono i realisti offensivi.
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