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La dimensione competitiva delle alleanze

La dimensione competitiva delle alleanze 

Dalla storia diplomatica si ricava spesso l’impressione che l’ambiente geopolitico, dal punto di vista di ogni Stato nelle sue relazioni con gli altri Stati, sia costituito da “spazi” che si aprono e si chiudono, lasciando di norma poca scelta a chi deve anzitutto badare a se stesso. 
Spunti simili, parlando di “spazi” e di “posizione” sono stati sviluppati e articolati da G. H. Snyder, proprio nell’ambito della sua teoria delle alleanze in Alliance politics. 
L’analisi di Snyder si concentra su 2 fasi della vita di un’alleanza, entrambe caratterizzate dalla contrattazione politica: 
− la sua formazione: si contratta sui termini dell’alleanza (lo scopo, l’ammontare delle forze, i diversi contributi da parte di ciascun membro, …); 
− la sua conseguente “gestione” = processo condiviso o unilaterale attraverso il quale i membri cercano di conservare l’alleanza nonché i loro interessi al suo interno: si contratta sui livelli di preparazione, sui piani di guerra, oppure sulla rinegoziazione del contratto originale. 

La definizione usata da Snyder di alleanze è: le alleanze sono associazioni formali di Stati per l’uso (o il non uso) della forza militare, in specifiche circostanze, contro uno Stato esterno all’alleanza. 
Con questa definizione, Snyder mira anche a differenziare le alleanze dai taciti allineamenti, non formali, ma basati solamente su interessi comuni; inoltre, si sottolinea lo scopo militare delle alleanze, nonché il fatto di essere stipulate tra Stati. 
Gli assunti dell’analisi di Snyder sono così riassumibili: 
− gli statisti sono razionali = scelgono mezzi coerenti con i loro fini, date le informazioni a loro disposizione; 
− l’interesse primario degli Stati è sopravvivere ⇒ difendere la loro sicurezza contro un attacco. Snyder intende la sicurezza = capacità di preservare i valori presenti contro un attacco militare esterno; 
− lo Stato è unitario; 
− il sistema internazionale è multipolare: in particolare, l’analisi di Snyder si concentra sulle alleanze difensive strette dalle grandi potenze all’interno di questo sistema. 

Con una prima approssimazione, Snyder afferma che i principali mezzi della sicurezza nazionale sono gli armamenti, le alleanze, l’azione militare e la risoluzione dei conflitti. I primi 3 puntano ad impedire all’avversario di aumentare le proprie capacità; il quarto mira a moderare le intenzioni dell’avversario. 
È chiaro che l’interesse di Snyder si concentra soprattutto sulle alleanze e gli allineamenti, così distinguibili: 
− allineamento: definisce le aspettative di uno Stato di essere supportato o opposto da altri Stati nelle loro interazioni future ⇒ identificano sia i potenziali oppositori sia i potenziali alleati 

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2 Stati minacciati da uno stesso avversario si aspetteranno un aiuto difensivo reciproco, dato che essi hanno un interesse comune nel prevenire il rafforzamento del nemico ⇒ entrambi hanno un incentivo a soccorrersi reciprocamente e di aspettarsi assistenza in caso di attacco. Tutte queste aspettative costituiscono un “motivo di allineamento”. 
− alleanze = sono uno dei mezzi comportamentali per creare o per rafforzare gli allineamenti ⇒ le alleanze sono un sottoinsieme degli allineamenti, che indicano quelli formalizzati attraverso un accordo o un trattato esplicito. La formalizzazione aggiunge elementi di specificità, di obbligo legale e morale, e di reciprocità che generalmente mancano negli allineamenti informali. 
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Il contratto specificherà l’identità del nemico, quali azioni del nemico scateneranno la reazione dell’alleanza, che tipo di risposta sarà. 

In generale, le alleanze assumeranno maggiore importanza e avranno più probabilità di formarsi quando i membri hanno sostanziali interessi in comune. Questo per 2 motivi: 
1. i costi sono più certi dei benefici, perché ciascun alleato sarà più sicuro delle proprie intenzioni che di quelle degli avversari; i benefici, certo, sono moderati, ma comunque importanti, dato che l’alleanza diminuisce l’incertezza del sistema; 
2. i costi sono più bassi quando ci sono interessi condivisi, perché nessun alleato promette più di quanto non farebbe. Viceversa, quando gli interessi sono divergenti, i costi sono più alti, perché le parti si troverebbero a combattere per interessi che non sono i loro. 

Le 2 tipologie estreme di interessi – in comune o divergenti – corrispondono, secondo Snyder, a 2 diversi motivi idealtipici che spingono gli Stati ad entrare in un’alleanza: 
− il motivo della “garanzia” = uno Stato ha forti interessi a difendere un altro Stato, indipendentemente dal fatto che l’altro ricambi tale interesse; 
Esempi: la garanzia della Gran Bretagna alla Polonia nel 1939 – la garanzia degli USA ai paesi dell’Europa occidentale, attraverso la NATO. 
− il motivo del “get help” = per ottenere l’aiuto di uno Stato in propria difesa, un altro Stato promette di proteggerlo, anche se, senza un obbligo formale, non avrebbe alcun motivo apparente per farlo. 
Esempio: l’alleanza franco-russa del 1894 contro la Germania. 

Tratto da TEORIA DELLE RELAZIONI INTERNAZIONALI di Elisa Bertacin
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