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Contributi psicoanalitici - Freud


La psicoanalisi ha fornito un contributo di grande interesse alla comprensione della psicopatologia infantile.
Nel pensiero di Freud, le spinte pulsionali costituirebbero la motivazione centrale del comportamento del bambino. Secondo questa prospettiva, la psicopatologia sarebbe provocata da 2 processi che comporterebbero l'arresto dello sviluppo psicosessuale: 1) la fissazione: provocherebbe un blocco nello sviluppo pulsionale, per cui la libido non raggiungerebbe il primato genitale, ossia il livello pulsionale più maturo, e rimarrebbe legata a modalità immature e parziali di soddisfazione; 2) la regressione: comporta un ritorno a stadi libidici precedenti, caratterizzati da relazioni oggettuali e identificazioni specifiche.
Per quel che riguarda la classificazione psicopatologica, Freud utilizza il criterio della trattabilità psicoanalitica per distinguere le nevrosi dalle psiconevrosi: mentre le nevrosi sarebbero legate a disfunzioni nell'abituale vita sessuale, con un blocco ed una conseguente trasformazione di sostanze chimiche sessuali, le psiconevrosi sono trattabili psicoanaliticamente, e causate da un conflitto legato ad un'incompatibilità di idee ed al conseguente fallimento della scarica dell'affetto.
Freud introduce anche il concetto di meccanismi di difesa, in particolare egli considera la rimozione, la sublimazione e la formazione reattiva, che attiverebbero forze psichiche che reprimerebbero le pulsioni.
Freud suggerisce anche che la differenza fra nevrosi e psicosi si possa trovare nella relazione fra Es, Io e realtà: nella nevrosi, l'Io risponderebbe alle richieste dell'Es rinnegandole attraverso il meccanismo della rimozione, mentre nella psicosi l'Io ripudierebbe la realtà che pone richieste inaccettabili, tramite il meccanismo della negazione.
Ruolo particolarmente importante, nel pensiero psicoanalitico, è svolto dall'angoscia, considerata sintomo quasi universale dei disturbi nevrotici. Nella sua prima visione, Freud considera l'angoscia il prodotto di un ingorgo libidico dovuto ad un'impossibilità di scarica. più avanti, egli rivede questa sua prima teoria, capovolgendo il rapporto fra angoscia e rimozione: le situazioni sono pericolose perchè preannunciano il possibile verificarsi di un trauma che comporterebbe uno stato di impotenza di fronte ad un incremento soverchiante delle spinte pulsionali.

Tratto da MANUALE DI PSICOPATOLOGIA DELL’INFANZIA di Salvatore D'angelo
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