Public Diplomacy

Public Diplomacy: “Vi parla la voce dell’America” - Ambasciate via satellite: Media Diplomacy 

“Diplomazia” si riferisce ad un sistema di comunicazione attraverso il quale i rappresentanti degli Stati e attori internazionali o globali, esprimono e difendono i propri interessi, espongono le proprie critiche, minacce ed ultimatum ⇒ è un canale attraverso cui chiarire la propria posizione, acquisire informazioni e convincere gli altri attori a sostenere una determinata posizione. 

Fino al XX secolo, la diplomazia era segreta, formale, istituzionale e interpersonale. Nel suo famoso discorso del 1918, con cui enunciò i “14 punti”, il presidente Woodrow Wilson richiamò la necessità di una diplomazia aperta, esposta ai mass media e all’opinione pubblica ⇒ si creò una “nuova diplomazia”, con nuove regole, tecniche e con notevoli implicazioni per ufficiali, governi, diplomatici, giornalisti ed opinione pubblica. 

Ufficiali e diplomatici hanno visto il crescente ruolo dei media nella diplomazia come un qualcosa di negativo. Abba Eban, ex-Ministro degli Esteri israeliano, ha affermato che la “nuova diplomazia” non fa che mettere in pericolo il raggiungimento di accordi internazionali. 

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Per Wilson ed Eban, esistevano solo 2 modi opposti di interazione tra media e diplomazia: segreta o aperta. Tuttavia, i cambiamenti che si sono verificati nei campi della diplomazia, della politica e delle comunicazioni globali hanno creato nuovi modelli di interazione. Eytan Gilboa individua ben 6 diversi modelli, suddividendoli in 2 gruppi: 

1 1. i primi 3 modelli trattano delle limitazioni che gli officials impongono ai media e del grado con cui i negoziati sono esposti ai media e all’opinione pubblica 

2 2. gli ultimi 3 modelli trattano del fenomeno opposto, cioè dell’ampio utilizzo dei media da parte degli officials e, a volte, da parte degli stessi giornalisti per promuovere un processo di risoluzione del conflitto.