Pluridimensionalità del documento scritto

Ci son comunque dibattiti sullo SGML-TEI, che secondo alcuni non riescono a rendere quelle caratteristiche del testo poetico più rilevanti per i suoi creatori e utenti. i testi poetici esistono come sistemi di gerarchie sovrapposte. I filologi hanno una lunga insofferenza per l'aspetto visivo della scrittura. Es. del documento di Valery, che sarebbe difficile codificare in SGML. Eppure c'è una critica francese e italiana che riconosce la pluridimensionalità del documento scritto, quindi aspetti psicologici, sociali, fisici, grafici. Ci si orienta al concetto di mobile text. L'insieme di queste posizioni configura una nuova sensibilità di tipo posttestuale. Conseguenze: rimessa in discussione dell'autore e del testo unico e spostamento del baricentro dal prodotto al processo. Crisi della filologia in quanto strumento di ricostruzione della verità del testo, che interseca le nuove forme di comunicazione digitale dove è difficile rintracciare autori. Comunque grandi istituzioni hanno investito nelle codifiche. Dobbiamo star attenti che il modello non monopolizzi la ricerca nell'informatica umanistica. Occorre obbligare le grandi agenzie a confrontarsi con la diversità culturale. Secondo Tanselle il lettore non si muove sempre nel tempo sincronico del critico, ma riscrive virtualm l'opera attraverso il tempo, mentre il tempo del critico esige scelte. Il critico appartiene a una comunità specifica di lettori che non può ignorare l'intentio auctoris. Tanselle ha dunque l'idea di opera d'arte come successione di stati e quantità separabili e interpretabili.
La variante (di un testo ad es.) rispecchia la plurivocità e molteplicità del pensiero. Pettenati nel 61 aveva dato esempi di quell'attività irregolare del pensiero che chiama endofasia, e cui esempi si trovano in Da Vinci, leopardi..Spesso il lavoro di ricostruzione critica di un testo è arbitrario e riflette 2 pregiudizi: quello dell'interpretazione e quello della restitutio textus.