Definizione di W3 Consortium

Di qui l’importanza di organizzazioni come il W3Consortium che studiano metodi e procedure per favorire l’interscambio di dati e documenti nel mondo. Va raggiunto un alto livello d accordo. Html è figlio di SGML. Lo sforzo del W3 fa in modo che non prevalgano le aziende ma i progetti. Definire e mantenere uno standard comunque non è facile. Cambiano le esigenze di studiosi e linguaggi e strumenti si evolvono velocemente. Problemi: obsolescenza dell’hardware e quella del software. Ultimamente la nasa ha dovuto formare data archeologist per recuperare info dei ’60. Oggi si parla molto del passaggio html->xml, che però richiederebbe di ristrutturare l’architettura del web, rischiando di spendere soldi e tempo. Ma non c’è solo il problema della trasportabilità del dato attraverso il tempo, c’è anche quello del modo in cui il dato viene codificato per il trasporto. Qui i linguaggi mostrano limiti. Linguaggi tipo xml permettono solo una struttura gerarchica ad albero con elementi ordinati linearmente, non potendo operare su relazioni non lineari. Questi sono i limiti intrinseci. Poi nessun sistema di marcatura è indipendente da un agreement, ossia un accordo su ciò che vogliamo recuperare. I linguaggi della famiglia SGML han difficoltà a rappresentare fenomeni che tendono a sovrapporsi. Ad es. nel caso dell’enjambement, dove la struttura metrica si sovrappone a quella sintattica. Il calcolatore avrebbe difficoltà a distinguere livelli logici della struttura testuale. Comunque ci sono non solo problemi teorici ma anche di costi e scelte culturali. Anche perché ha una grossa influenza la componente angloamericana della TEI. Quindi se uno parte dalla propria lingua, è lecito dubitare di un sistema che predica standardizzazione a partire da essa. Questo può avere influenza sulla percezione del fenomeno testuale. Poi ci sono casi in cui le parole si fondono, e non si capisce dove inizia una lingua e ne finisce un,altra. Quindi il problema della codifica testuale non può esser trascurato dalla comunità di studiosi del testo, giacchè ciò che si vuole recuperare coincide con ciò che si vuole conservare. In un certo senso non esistono testi, solo interpretazioni.