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"La geste et la parole" di Leroi-Gourhan



C’è uno studio di Andrè Leroi-Gourhan che si chiama Le geste et la parole. Suggerisce che le forme di comunicazione hanno una natura storica. L’uomo si allontana lentamente dai mitogrammi, il pensiero razionalizzante prende il sopravvento su quello mitico linearizzando i simboli. Comunque tutti i sistemi di comunicazione umana sono simbolici. La supremazia di un codice sull’altro è un fatto storico. Vi sarebbe sincronia nello sviluppo di tecnica e linguaggio. Certe attività tecniche si sviluppano solo quando si è sviluppato il linguaggio (v internet). Comunque troviamo diversi studi che spiegano come l’utensile possa modificare il comportamento dell’uomo. Le riflessioni di Leroi-Gourhan fondano lo studio sulll’influenza degli strumenti sull’attività umana da un punto di vista socioantropologico. Abbiamo un volume del 1994 in cui Smith e Marx studiano il determinismo tecnologico. Determinismo tecnologico è quell’interpretazione della storia che assegna un ruolo trainante alla tecnologia, in senso positivo e negativo. Tale paradigma si muove sugli spettri di Hegel e Marx. Galimberti sottolinea questo in relazione all’idea che lo strumento è mediatore del rapporto uomo-natura. La Williams individua anche il contributo dell’illuminismo. Così Polany sottolinea il ruolo plasmante della tecnologia, che quando mancasse ci lascerebbe nudi e spaventati. L’argomento è questo: i mezzi di comunicazione sono al centro dei processi di formazione delle coscienze e degli imperi materiali. Innis negli anni 50 descrive le conseguenze psicologiche e sociali della scrittura e della stampa. Per lui la comunicazione è la spina dorsale dei sistemi economici e del potere: controllando gli strumenti del comunicare si consolidano oligopoli e monopoli della produzione e distribuzione del sapere.
La tesi di un prima e di un dopo nella storia della cultura occidentale han fatto parlare di Great Divide Theories, quelle teorie che identificano grandi momenti di rottura (oralità vs scrittura, pc vs stampa) nella storia della comunicazione. Siamo ancora nella cornice determinista. Heim sottolinea la matrice hegeliana di ciò. Hegel avrebbe contribuito alla concezione evoluzionista della comunicazione; per Heim la scrittura alfabetica è lo stadio avanzato del processo di sviluppo dello spirito (quella geroglifica appartiene allo stadio simbolico). Ma che vi sia progresso storico è illusione: la scrittura spesso ha diviso gli uomini, opponendo chi decifrava a chi no.

Tratto da SCRITTURA NELL'ERA DIGITALE di Dario Gemini
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