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Riforme elettorali e modelli di democrazia in Italia

Riforme elettorali e modelli di democrazia in Italia


La crisi del sistema politico italiano è dovuto molto anche alla crisi dei partiti, crisi dei partiti intesa come mancanza di regole democratiche all'interno di essi, e al fatto che prendono il sopravvento sulle istituzioni, andando a formare quella prassi consociativa tra le forze politiche, che x anni ha caratterizzato il nostro sistema, e che porta alla confusione (fusione) tra esecutivo e legislativo, alla mancanza di alternanza, e alla deresponsabilizzazione portato appunto dal voto sanzionatore, che però ha difficoltà ad inquadrare responsabilità precise.
Quindi l'obbiettivo che ci si proponeva con la proposta referendaria di un nuovo sistema elettorale nei primi anni novanta, era appunto di cambiare questo stato di cose, attraverso una polarizzazione degli schieramenti, che stroncava la consociatività, e ridava chiarezza alle responsabilità politiche. Dunque la filosofia istituzionale mossa dalla scelta del maggioritario, erano ridare alternanza, chiarezza di responsabilità , xkè chi vinceva tre i due schiarimenti governava, quindi in via quasi diretta si votava direttamente l'esecutivo...in modo che ai partiti venisse ridotta la propria discrezionalità.
Come si è tradotta nella realtà questa filosofia che ispirava il maggioritario?
Beh alcuni risultati previsti sono stati ottenuti...la scena politica si è bipolarizata, attraverso lo schieramento di due coalizioni, e anche l'alternanza è stata frutto di questa scelta....ma  sono nati nuovi problemi, ovvero quelli della lealtà dei partiti alle coalizioni una volta eletti, quindi una mancanza di regolazione dei partiti, che ha portato alla creazione di partiti di ricatto all'intero delle coalizioni, e quindi ad instabilità governativa.  IN questo gioco di negoziazioni e di capi coalizione, si è rafforzato il ruolo del leadership e quindi della personalizzazione della politica, fino ad arrivare alla nascita del c.d. Partito azienda. Questo per molti dovuto al fatto che la riforma elettorale non è stata accompagnata da una regolazione della democrazia interna ai partiti.
Irrazionalità giuridica dell'ultima riforma elettorale del 2006, “porcellum”, che non ha migliorato, anzi ha notavolmente peggiorato la situazione, con un sistema senza preferenze (allontanamento della politica dagli elettori, una nuova forza dei partiti quindi, e premi di maggioranza asimettrici per camera e senato, dove in quest'ultimo il premio di maggioranza e su base regionale, e quindi non incisivo sui numeri della camera, come si è avuto infatti una camera a maggioranza assoluta e il senato in pareggio.

Tratto da DIRITTO COSTITUZIONALE COMPARATO di Antonio Grisolia
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