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Pratica dell'ascolto in Epitteto



Ma l'ascolto in Epitteto non richiede tekhnè, perchè la conoscenza che richiede si può acquisire solo tramite l'ascolto! quindi più che un'arte è solo competenza, esperienza, abilità. Non c'è una tekhnè per ascoltare. Come eliminare gli effetti di passività involontaria? purificando l'ascolto di tipo logico con 3 strumenti. Con il silenzio ad esempio, vedi i 5 anni dei pitagorici. Anche in Plutarco è necessario l'apprendistato del silenzio. Occorre tacere,  anche dopo che si è ascoltato qualcosa. Il chiacchierone: in lui l'orecchio comunica direttamente con la lingua. Non riesce a trattenere dentro di sè il logos. Ma oltre al silenzio vediamo che serve un atteggiamento attivo, atteggiamento fisico molto preciso e non agitato. Corpo immobile. Esiste poi un sistema semiotico destinato a imporre contrassegni di attenzione. I terapeuti in filone han tutti la stessa postura. Esiste non solo dunque una stultitia, anche una stultitia del corpo. Fisiognomica in seneca: l'uomo di cattivi costumi si riconosce dai movimenti. Filone dice che durante l'ascolto è necessario che i discepoli forniscano i segni per mostrare che stan seguendo. Come segni della testa, un certo modo di guardare ecc. ma esiste anche un principio relativo all'atteggiamento complessivo. L'ascolto comporta anche un impegno, una manifestazione della volontà in chi ascolta. Non si può far nulla se non hai desiderio di fare (a chi ha sarà dato). Quindi va mostrata la propria competenza nell' ascoltare. Ora è richiesto solo interesse, che la verità venga perseguita con una volontà austera e priva di orpelli: diserotizzazione dell'ascolto della verità.

Tratto da ERMENEUTICA DEL SOGGETTO di Dario Gemini
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