Caratteristiche degli emittenti quotati

Caratteristiche degli emittenti quotati

Gli emittenti quotati sono quelli i cui strumenti finanziari sono stati ammessi a quotazione: sono sottoposti  a una disciplina particolare in materia di info societaria e di governance(controllo e gestione dell’impresa, in particolare ruolo e funzioni svolte da organi di amministrazione e controllo, modalità di tutela delle minoranze, regolamentazione degli assetti proprietari e patti parasociali).
Articolo 116 TUF ha introdotto la disciplina degli emittenti non quotati aventi strumenti finanziari diffusi tra il pubblico in modo rilevante(articolo 2325 bis cc ha individuato la categoria delle società che ricorrono al mercato del capitale di rischio: società quotate e società diffuse): sono tenuti agli obblighi informativi degli articoli 114(escluso il comma 7) e 115 TUF e devono sottoporre bilancio di esercizio e consolidato, ove redatto, al giudizio di una società di revisione(articolo 116 comma 2). Il testo unico affidò alla CONSOB il compito di individuare i criteri in base ai quali si può ritenere che un titolo sia diffuso in misura rilevante: con deliberazione CONSOB del 23-12-2003 n. 14372, ha modificato il regolamento emittenti adottando nuovi criteri in base ai quali sono individuate le società emittenti azioni diffuse; i criteri quantitativi sono:
avere un minimo di azionisti superiore a 200;
avere una percentuale minima di capitale rappresentata da azioni diffuse;
non avere la possibilità di redigere il bilancio in forma abbreviata ai sensi del 2435 bis comma 1 cc. I criteri qualitativi sono:
avere emesso azioni che abbiano costituito o oggetto di sollecitazione all’investimento o corrispettivo di un’offerta pubblica;
avere azioni che abbiano costituito oggetto di un collocamento anche rivolto a soli investitori professionali;
avere azioni negoziate su sistemi di scambi organizzati col consenso di emittente o socio di controllo.