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Il progetto giuridico borghese ed il Code Civil


Nei codici ottocenteschi, astrattezza ed eguaglianza formale sono nozioni fondamentali del progetto giuridico borghese ed elementi su cui si costruisce la fattispecie contrattuale.
L’analisi non può che iniziare dal Code Civil, esaltando la sua fondamentale presenza nella storia del contratto.
Il Code ha avuto di mira, più che la completezza, l’unità, intesa come memoria, sistema, simbolo.
Dunque il contratto è parte della memoria, di un sistema, di simboli essenziali.
La sua funzione è chiara: con esso si ribalta il sistema feudale, ove l’appropriazione dei beni e del prodotto altrui si legittimava in base alla diversità del Signore rispetto al produttore e avveniva senza la volontà di questi che era in soggezione.
Ne segue l’esaltazione dello scambio come forma generale che esige uguale capacità e libertà delle parti.
I limiti del Code consistono nel fatto che il giusnaturalismo sfocia in un rigido positivismo: un'unica fonte sostituisce un pluralismo giuridico, che aveva alle spalle più di duemila anni di vita.

Tratto da DISCIPLINA GIURIDICA DEI CONTRATTI di Stefano Civitelli
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