Caratteri dell'arte di Cézanne
Come ho enunciato in un primo momento, l’artista preso in considerazione, resta estremamente affascinato dai lavori di Edouard Manet tanto che, nel 1869-70, effettua una prima versione (la seconda risale al 1872-73) dell’Olympia (Manet, 1863) dove egli si inserisce – nel dipinto – in primo piano (è presente anche nella copia della Colazione sull’erba sempre di Manet, 1863).
A riguardo, è importante aggiungere che le mostre Impressioniste (1874 – 1886), saranno in tutto 8 e, Cézanne, parteciperà alla prima e alla terza!
Per quanto riguarda i quadri copiati da Manet, In entrambi i casi, la composizione appare non definita; questo perché, sono proprio il disordine, gli errori prospettici e visivi a costituire gli elementi costruttivi, all’interno delle sue opere.
Egli effettua moltissime tele aventi sempre come soggetto le bagnanti, la natura morta, e la sua amatissima montagna Sainte-Victoire in quanto entrambi riuscivano, ogni volta in modo differente, a suscitargli delle sensazioni(parola chiave nell’arte di Cézanne) in grado di fargli esprimere sempre qualcosa di nuovo, di diverso! Per lui è infatti importante sentire la piccola cosa, la piccola sensazione; è sul dettaglio che viene inglobato tutto il resto!
Secondo quanto riportato da un allievo dell’artista, sembra che quest’ultimo sostenesse; “Volete la verità in pittura e io ve la dirò”.
Tra l’altro sarà proprio l’allievo Deny, a pubblicare una serie di interviste e di lettere scritte dal maestro, indirizzate ai cari amici, ai quali Cézanne dedicava i pensieri più profondi, riguardanti l’arte, la pittura (da notare che invece, gli impressionisti, non comporranno nessun manifesto teorico in quanto per loro, la teoria era presente nei loro dipinti ed essa doveva essere, pertanto, colta dall’osservatore).
La sua vita artistica può essere suddivisa in:
1. La Fase costruttiva, anni 70 – 80
2. La Fase sintetica, riguarda la pittura degli ultimi anni dove Cézanne non costruisce più i dipinti ma, adopera l’acquerello – quasi per smaterializzare il colore – lasciando anche bianco il foglio nei punti colpiti direttamente dalla luce.
Per ciò che concerne il disegno (un’artista che ha disegnato moltissimo è INGRES anche se il maggior disegnatore è Clé che dal 1905 al 1914 effettua tantissime composizioni fino a quando, nel ’14 effettua un viaggio in Tunisia dove apprende anche il colore) Venturi(il più grande biografo di Cézanne), evidenzia la scelta da parte del pittore impressionista, di distribuire il colore con la spatola; quest’ultima dà infatti, alle forme, un effetto geometrico; sarà infatti, cardine per lui, “Trattare la natura secondo il cilindro, la sfera e il cono”. La sua pittura, costituisce il punto di partenza ideale della ricerca Cubista.
Polliner, nel 1911 scrive “I pittori cubisti”, libro pubblicato però nel 1913.
Braque e Picasso definivano l’impressionismo un’epoca, artisticamente parlando, caratterizzata da ignoranza e frenesia e – nello specifico – quest’ultimo affermava che in quadro impressionista si vede – ad esempio – che piove ma non si vede mai la pittura!
L’erede di Paul Cézanne è indubbiamente Herni Matisse che è il massimo esponente dei fauves, gruppo formatosi a Parigi nel 1905.
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Autore:
Fabio Pavani
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[Visita la sua tesi: "Nuove frontiere del turismo. Turismo sportivo, il caso del golf"]
- Università: Università degli Studi di Roma La Sapienza
- Facoltà: Scienze Umanistiche
- Esame: Storia dell'arte contemporanea
- Docente: Prof.ssa Subrizi
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