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Differenza, Diversità, Empatia


L’incontro con le persone di cui, come educatori, abbiamo cura, è l’incontro con la dimensione della differenza. Se noi consideriamola differenza in sé e pensiamo la differenza come qualcosa che ci allontana e ci rende incompatibili con l’altro, la differenza diventa Diversità. In questo caso, non siamo più in grado di vedere l’altro nella sua complessità. La Diversità produce effetti omologanti: tutti e tutte, dietro al suo muro, appaiono uguali.
E’ avvicinandosi con la propria vita alla condizione esistenziale dell’altro mettendosi alla ricerca di esperienze e vissuti analoghi che può permettere dapprima di sentire, quindi di comprendere ciò che l’altro sente.
La percezione di Diversità non consente di abitare il movimento e lo spazio fra i corpi, non agevola nessun tipo di scambio comporta fissità.
L’empatia è qualcosa che implica un contatto corporeo, che si origina proprio nella sensazione corporea della differenza del corpo altrui: è una competenza, che si può imparare. Ricreando la situazione in cui l’altro si trova, e provando a immaginare se stessi in quella stessa situazione, l’empatia implica in chi la pratica un cambiamento, una trasformazione interiore, che richiede di lasciare le proprie sicurezze e abitudini per fare i conti con il proprio corpo e con le proprie emozioni.
L’empatia necessita di mediazioni, richiede esercizio, la possibilità di sviluppare unjDeic6rso, di ricreare materialmente le condizioni in cui si crede i altro versi per avvicinarsi a comprendere la sua situazione.

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