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Educazione e mediazione


Di mediazione c’è bisogno per imparare a capire come funzioni un luogo abitato da uomini e donne che hanno appreso, nel tempo, ad adattarsi all’ambiente naturale ma anche a trasformarlo; che si capiscono in base a regole non scritte; che condividono una certa visione del mondo ed un certo modo, verbale non verbale, di esprimersi. La mediazione in questo caso è educativa: produce effetti di apprendimento, che si traducono in modalità di comportamento, ma anche nella possibilità di sviluppare facoltà di riflessione, di comprensione di sé e del mondo.
Le società complesse come quelle occidentali hanno formalizzato e istituzionalizzato le pratiche di mediazione educativa. Il sapere che serve per stare al mondo, e per starvi come gli adulti pensano si debba stare, è vasto e articolato. La scuola serve a questo: è un ambiente artificiale, controllato in ogni sua dimensione, la cui funzione è proprio quella di trasmettere in maniera semplificata e graduale quel patrimonio sociale che, se ha contribuito a costituire la cultura occidentale tuttavia non e immediatamente fruibile nella quotidianità della vita.

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