Il principio del contraddittorio, art 24.2

Il    principio del contraddittorio è sancito dalla Costituzione agli artt. 24.2 («La difesa è diritto inviolabile in ogni stato e grado del procedimento») e 111.2 («Ogni processo si svolge nel contraddittorio tra le parti, in condizioni di parità ...»).
Esso è un valore fondamentale nell'ambito del pro­cesso e rappresenta un necessario corollario del principio di uguaglianza di cui all'art. 3 Cost.
Riprendendo ed ampliando l'accenno già fatto nell'introduzione, il princi­pio in commento implica che ad ogni soggetto interessato ad una certa misura giurisdizionale deve essere concessa la possibilità di partecipare al processo del­la sua formazione, per cui gli è riconosciuto il diritto ad essere ascoltato, il diritto ad esercitare, all'interno del processo, poteri al fine di influenzare quello che sarà il contenuto della misura giurisdizionale.
Inoltre, il principio del contraddittorio implica anche che la detta possibili­tà vada garantita in modo paritario tra i litiganti e tra i litiganti e il giudice. Nel processo si sviluppa una dialettica, che coinvolge certamente le parti con­tendenti, ma anche il giudice che, prima di adottare la misura richiesta, eserci­ta poteri nella gestione e nello sviluppo della lite. Ebbene la detta parità va ga­rantita non solo tra le parti, ma anche rispetto al possibile esercizio di poteri del giudice.
La garanzia di parità rispetto al giudice è importante quanto la garanzia di parità tra le parti. Così, ad esempio, se è vero, come meglio vedremo in seguito, che nel processo dichiarativo il giudice può porre a fondamento della sua deci­sione questioni che lui stesso ha sollevato, è anche vero che ciò non può accade­re, se così possiamo dire, “a sorpresa”, ossia senza prima aver stimolato il con­traddittorio con e fra le parti sulla questione rilevata d'ufficio.