Definizione di filiazione legittima
Presupposti:
1_ matrimonio valido o putativo tra i genitori
2_ figlio partorito da donna sposata
3_ e generato dal marito
4_ concepimento avvenuto in costanza di matrimonio
Per i punti 1 e 2 non vi sono difficoltà di prova. Per gli altri 2 la prova diretta è impossibile e la legge interviene con presunzioni.
La maternità infatti risulta chiaramente (basta un atto di nascita) ma per la paternità: presunzione di paternità (art. 231): padre è semplicemente il marito della madre. La prova contraria è però limitata: ammessa solo nei casi previsti dall'art. 235.
Per il punto 4 le leggi fisiologiche conosciute non danno una regola precisa circa la durata della gestazione: presunzione di legittimità chiamata dal c.c. presunzione di concepimento durante il matrimonio, che diversamente dall'altra è una presunzione assoluta: il figlio si presume concepito durante il matrimonio quando sono trascorsi 180 gg dalla celebrazione e non sono ancora trascorsi 300 gg dallo scioglimento o annullamento del matrimonio.
Le 2 presunzioni sono interdipendenti: venuta meno una, l'altra sola non basta per far riconoscere lo status di figlio legittimo.
Si riconosce la tendenza ad ammettere la legittimità dei figli: il legislatore parifica al figlio nato in costanza di matrimonio il figlio nato nel matrimonio anche se essendo nato nei primi 3 mesi, il suo concepimento è stato certamente illegittimo: con l'azione di riconoscimento il padre può riconoscerlo.
Art. 236: lo status di figlio legittimo si prova con l'atto di nascita, non è elemento costitutivo (perché lo sono i 4 presupposti) ma ha efficacia probatoria e riconoscimento erga omnes.
L'atto di nascita si forma con la denuncia della nascita da farsi entro 10 gg all'uff. di stato civile del luogo e con essa è attribuito anche il nome. L'atto attesta un evento naturale e una verità giuridica. In mancanza, basta un continuo possesso di stato di figlio legittimo (valida fino a che non si provi una diversa situazione giuridica). Risulta da un complesso di fatti da cui si deduce la relazione del figlio con il genitore e con la famiglia; devono concorrere i seguenti elementi: nomen (deve avere il cognome del padre), tractatus (trattamento riconosciuto di figlio legittimo dal padre e dalla famiglia), fama (considerazione del figlio nei rapporti sociali uguale a quella dei figli legittimi). Il possesso non è rilevante se di fronte ad un diverso atto di nascita.
Il figlio legittimo ha: diritto alla successione, agli alimenti, dovere di obbedienza ai genitori, assoggettamento alla potestà parentale, e rapporti di parentela con i parenti dei genitori.
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Dettagli appunto:
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Autore:
Beatrice Cruccolini
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- Università: Università degli Studi di Perugia
- Facoltà: Giurisprudenza
- Esame: Diritto di famiglia
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