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Differenza tra gli uomini nei "Saggi" di Montaigne



Ma l’Apologia non esaurisce affatto la filosofia degli Essais. Abbiamo detto che Montaigne utilizzando il metodo introspettivo della confessione per temi profani, secolarizza un certo filone del soggettivismo cristiano. Lo stesso si può dire per i temi della sua antropologia; infatti egli non vuole certo dire come l’uomo dovrebbe essere, ma descriverlo per quello che è. Inoltre a Montaigne non interessa osservare per giudicare, ma analizzare per capire ed accettare la condizione umana nei suoi pregi e nei suoi limiti. Parole come diversità, dissomiglianza, varietà sono termini frequentemente utilizzati da Montaigne il quale scrive: c’è più differenza tra un uomo ed un altro uomo che tra un uomo ed un animale. Ricchezza è un termine che lo entusiasma. È più attirato dalla contraddizione che dall’uguaglianza. Egli constata come piangiamo e ridiamo di una stessa cosa.
Nello studio degli antichi, come i Rinascimentali, vede dei maestri. Ma si discosta dalle tendenze romantiche poiché egli non studia gli antichi per imitarli ma per conoscere la natura dell’uomo e trovare delle conferme alle sue posizioni. Tra tutti predilige Plutarco proprio per la sua attenzione ai motivi biografici e le note psicologiche.

Tratto da STORIA DELLA FILOSOFIA MODERNA di Carlo Cilia
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