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Gerarchia, signori e schiavi in Nietzsche



È con la società che si forma storicamente anche la gerarchia, fondata sulla distinzione tra i più forti che dominano e i più deboli che sono assoggettati; i signori e gli schiavi. Nietzsche dimostra che basta studiare l’origine del termine “buono” nelle varie lingue per notare che esso è stato originariamente attribuito non a chi dimostrava di essere realmente altruista, ma a chi era nobile, potente, ricco e quindi dominatore di una classe di individui considerati ignobili, cattivi. Sono stati allora i “buoni” ossia la classe dominante che man mano si è succeduta nel tempo a non permettere a tutti gli altri di perseguire arbitrariamente i propri piaceri. Bene o male è allora tutto ciò che garantisce e rafforza o minaccia e indebolisce il potere del gruppo dominante. Ciò che induce i più ad accogliere la gerarchia dei valori imposta dai signori è la paura: con il tempo, anche se quel valore non è condiviso, diventa abitudine che porta ad attribuire valore supremo al sacrificio di sé e all’altruismo. Solo come animale sociale l’uomo sviluppa coscienza di sé, coscienza che non appartiene all’uomo in quanto individuo: è questo che lo induce a subordinarsi all’utile della società. È per questo motivo che secondo Nietzsche la civiltà presente è divenuta solo una forma generale di addomesticamento.

Tratto da STORIA DELLA FILOSOFIA CONTEMPORANEA di Carlo Cilia
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