Morale e ideali ascetici in Nietzsche
È su queste basi che si giunge a dare valore a tutto ciò che risulta essere altruistico e disinteressato. Si sviluppano in questo modo gli ideali ascetici che non guardano al piacere individuale ma anzi cercano di negarlo in favore di quello altrui. Il cristianesimo è allora la religione dei sofferenti, che mantiene l’uomo al gradino più basso, reprimendo la sua virilità. Esso rappresenta il nichilismo della vita: vita a niente.
Secondo Nietzsche il bene comune è una contraddizione in termini, poiché non si può parlare di bene se non in termini individualistici. Più una società tende a democratizzarsi, più rischia di creare uomini “forti” al suo interno che spesso possono tradursi in tiranni. Nietzsche allora auspica una “sana aristocrazia” che abbia un ordine; una società aristocratica dove il rischio non è quello di scadere nella mediocrità, ma saranno i migliori, i più capaci, i più forti a stare al capo della società, mentre i più piccoli seguiranno la loro volontà.
Continua a leggere:
- Successivo: Gaia scienza e nichilismo attivo in Nietzsche
- Precedente: Cristianesimo in Nietzsche. Senso di colpa ebraico e malafede
Dettagli appunto:
- Autore: Carlo Cilia
- Università: Università degli Studi di Catania
- Facoltà: Lettere e Filosofia
- Esame: Storia della filosofia contemporanea
Altri appunti correlati:
- Estetica dell'Architettura
- Storia della filosofia
- Holderlin
- Filosofi dell'età moderna
- Storia della filosofia moderna
Per approfondire questo argomento, consulta le Tesi:
- Derrida lettore di Mallarmé
- La Bellezza tra metafisica ed antropologia in Schiller
- La ricerca estetica nello spazio di Tadeusz Kantor
- Gadamer e Derrida in dialogo. Testo, metafisica, alterità.
- Con l'anima tutt'intera - Paradosso della morale e morale del paradosso nel pensiero di Vladimir Jankélévitch
Puoi scaricare gratuitamente questo appunto in versione integrale.