La civiltà mesopotamica e la cartografia
Sono i primi reperti che si possono definire come cartografici. Riguardano l’assetto del territorio interno, posto in relazione alla disponibilità di acqua, poiché erano questi i punti in cui venivano costruite le città.
Una tavoletta da Tello riproduce, con esatte proporzioni, una vasta proprietà estesa per circa 208 ha, mentre una tavoletta trovata a Nippur del 1300 a.C., mostra i campi coltivati prossimi alla città, con l’indicazione dei proprietari.
In generale hanno un carattere molto pratico: nel caso della tavoletta con la raffigurazione della città di Nippur, essa aiutò a localizzare e identificare le strutture della città mano a mano che venivano alla luce. Era molto accurata: le mura di cinta delle città erano identificate con linee doppie, le porte della città con l’incrocio di linee doppie, le mura perimetrali degli edifici principali con un solo tratto, il cortile fortificato del palazzo di Ekur con linea doppia, i terrapieni e i fossati con linee opportunamente spaziate e il grande canale con un diverso spessore del disegno di contorno.
Ai Babilonesi si deve anche la prima carta del Mondo, del VI sec a.C., che rappresenta il culmine e la fine di questa cultura che dopo la conquista persiana si assimila all’invasore. Esprime chiaramente la cosmografia babilonese, sia con il disegno sia con il commento che mostra le conoscenze che avevano i Babilonesi dei popoli lontani. La Terra è rappresentata come un’isola a forma di disco galleggiante nell’Oceano. Babilonia, con il fiume Eufrate, è al centro del disegno e intorno ad essa ci sono altre sette città (“le sette isole”), con l’indicazione di alcune distanze. Oltre l’anello che rappresenta l’Oceano Terrestre (“Fiume Amaro”) ci sono sette Paesi lontani (tutti con l’indicazione di regione), dove per alcuni ci sono didascalie con indicazioni di carattere astronomico, come “Regni di semioscurità”, “Dove non si vede il sole”, “Vi sorge il sole”, che dimostrano come i Babilonesi avessero avuto notizie di territori posti a latitudine settentrionale e di Paesi dell’Estremo Oriente. Nella parte superiore è raffigurato l’Oceano Celeste con i segni dello Zodiaco.
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Autore:
Elisabetta Pintus
[Visita la sua tesi: "L'individuazione di nuovi segmenti turistici: ''il turismo danzante''"]
- Università: Università degli Studi di Cagliari
- Facoltà: Scienze Economiche e Aziendali
- Corso: Marketing
- Esame: Geografia e Cartografia
- Docente: Cosimo Palagiano, Angela Asole, Gabriella Arena
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