Jaspers. Intelletto, ragione e comunicazione
Jaspers distingue tra intelletto (conoscenza della scienza, quindi oggettiva) e ragione (facoltà della filosofia in grado di comprendere il “tutto abbracciante”). L’intelletto è importante ma non è tutto. La distinzione tra intelletto e ragione per giungere a spiegare il concetto di esistenza: l’esistenza è possibilità, ma qualunque possibilità io scelga essa non mi soddisfa mai, anzi quasi paradossalmente mi porta al naufragio dell’esistenza, disorientando il mio vivere quotidiano (è questa una chiara posizione pessimistica dell’esistenzialismo). Ma fatta questa considerazione Jaspers recupera i valori positivi: quando l’uomo naufraga può intervenire la ragione: questa m aiuta a leggere le cose del mondo come cifre della trascendenza come qualcosa che rimanda al “tutto abbracciante” (secondo alcuni studiosi questa trascendenza di cui parla è identificata con Dio per altri no, resta il fatto che il suo obiettivo è quello di mantenersi sul piano strettamente filosofico). Solo in questo modo l’uomo conquista una qualche verità. Si dà una comprensione della vita rimanendo però chiaramente su un piano di comprensione puramente soggettivo. Con la ragione non si raggiunge una verità oggettiva e dall’altra parte la scienza con il suo sapere oggettivo in questo tipo di conoscenza non ha più diritto di parola. L’esistenzialismo che si ricava dalla prospettiva di Jaspers è allora la possibilità che l’uomo si dà di raggiungere un senso soggettivo della vita. in realtà Jaspers non è soddisfatto dall’idea di una verità frammentaria e frammentata: egli allora sostiene che attraverso la comunicazione si è in grado di mettere insieme le varie verità soggettive per giungere ad una verità che possieda tratti comuni: è in questo modo che salva l’importanza sociale della filosofia.
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Dettagli appunto:
- Autore: Carlo Cilia
- Università: Università degli Studi di Catania
- Facoltà: Lettere e Filosofia
- Esame: Storia della filosofia contemporanea
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