Acalasia
Disturbo motorio esofageo caratterizzato da:
- Assenza o incardinata attività peristaltica
- Mancato rilasciamento dello sfintere esofageo inferiore durate la deglutizione
- Dilatazione dell’esofago
E’ la più frequente tra le discinesia dell’esofago, la fascia di età più colpita sono i 30-40 anni.
In condizioni normali la peristalsi esofagea fa progredire il bolo
alimentare e il LES si rilascia in coordinazione al momento della
deglutizione per circa 3-8 secondi permettendo il passaggio del bolo nel
lume gastrico. Nel paziente acalasico la muscolatura esofagea è
incapace di far progredire il bolo per l’assenza di onde peristaltiche e
viene meno la coordinazione tra onda peristaltica e apertura del LES. A
ciò consegue un arresto del bolo a livello della giunzione cardiale.
Cause: l’alterata peristalsi esofagea è dovuta a un danno
dell’innervazione parasimpatica dell’esofago, le cellule gangliari a
livello del corpo dell’esofago (spt i neuroni deputati alla
coordinazione) degenerano e si riducono di numero.
Quadro clinico: disfagia (sia per i liquidi che per i solidi), rigurgito, calo ponderale, dolore toracico.
Il paziente spesso tenta di facilitare la deglutizione dei cibi solidi
assumendo liquidi, mangiando a busto eretto e trattenendo il respiro,
espedienti che aumentano la pressione intraesofagea e aiutano il
superamento della resistenza funzionale.
Col progredire della malattia l’esofago assume diverse forme: a fiasco,
fusiforme, sigmoideo. All’esordio della malattia la dilatazione
dell’esofago è minima e determina disfagia, odinofagia, intenso dolore
toracico; successivamente aumenta la dilatazione, la disfagia e il
dolore toracico diventano più rari e compaiono alitosi, eruttazioni e
rigurgito di saliva; nelle fasi più avanzate la disfagia è grave e
persistente, aumenta la frequenza degli episodi di rigurgito, si assiste
ad un calo ponderale, anemia e compromissione della funzionalità
respiratoria (es. polmonite ab ingestis).
Diagnosi: raggi al torace, esame radiologico dell’esofago con pasto baritato, esofago-gastroscopia, manometria esofagea.
Terapia: dilatazione della giunzione esofago-gastrica per via
endoscopica mediante dilatatori pneumatici che risolve la sintomatologia
nel 50-70% dei casi; miotomia (intervento chirurgico che consiste nella
sezione delle fibre muscolari dello sfintere esofageo inferiore) con
cui la sintomatologia si risolve nell’85-100% dei casi.
Terapia dietetica: pasti piccoli e frequenti, mangiare lentamente, posizione eretta durante il pasto.
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Dettagli appunto:
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Autore:
Lucrezia Modesto
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- Università: Università degli studi di Genova
- Facoltà: Medicina e Chirurgia
- Esame: Gastroenterologia
- Docente: Testino, Mansi, Picciotto
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