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Patologia del metabolismo dell’osso


E’ la terza patologia di interesse endocrinologico per numero di casi dopo il diabete e le tireopatie. L’ospteoporosi, infatti, è molto frequente e 1/3 delle donne dopo i 50 anni è a rischio di fratture. L’osso è una struttura che raggiunge la sua completa maturazione in età giovanile adulta ma che mantiene per tutta la vita un costante rimodellamento. Questo è dato dagli osteoclasti, dagli osteoblasti (che elaborano la matrice ossea, fatta di collageno - idrossiprolina) e dal calcio (idrossiepatite).
Il mantenimento della massa ossea (BMD) è favorito da: “fattori genetici, fattori ormonali, fattori nutrizionali e stile di vita”.
Infatti, l’attività fisica ha un effetto positivo sull’osso e in particolare il running e il jumping: è noto che in assenza di attività fisica, interventi nutrizionali ed endocrini la BMD non si mantiene. Inoltre, l’attività fisica ha un effetto positivo maggiore sull’osso se associata ad un supplemento di calcio, che ha un effetto generalizzato a livello di tutto l’osso.
Valutazione del turnover osseo: “DEXA (misurazione indiretta dell’assorbimento dai raggi X), Prodotti di degradazione del collagene (urine), Osteocalcina (siero), proviene dalla parte proteica della matrice ossea, Calcio (siero ed urine), PTH, ormone paratiroideo (plasma)”
In casi molto rari può verificarsi il Morbo di Paget, una malattia dello scheletro che determina un aumento del turnover osseo.

Tratto da ENDOCRINOLOGIA di Lucrezia Modesto
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