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Definizione di glicemia


misura della concentrazione del glucosio nel sangue. Il valore della glicemia a digiuno varia dai 70 ai 110 mg/dl; a due ore dal pasto tale valore può salire anche a 140 mg/dl (glicemia postprandiale). Per valutare l'andamento medio della glicemia si utilizzano esami come la valutazione dell'emoglobina glicosilata (dà un'indicazione su un periodo di otto settimane precedenti il prelievo) o della fruttosamina (una o due settimane precedenti il prelievo).
Il tubulo ha una capacità di 170 mg, entro i quali riassorbe il glucosio; in caso questo sia più elevato, si ritrova nelle urine.
Si parla di alterata glicemia a digiuno (IFG) quando nel soggetto la concentrazione di glucosio nel sangue (glicemia) la mattina prima di colazione è compresa tra i 110 e i 126 mg/dl.
Si parla di ridotta tolleranza al glucosio (IGT) quando la glicemia dopo l’ OGTT è compresa tra i 140 e i 200 mg/dl. L’OGTT (Oral Glucose Tolerance Test) consiste in un prelievo di sangue a digiuno seguito da un altro prelievo fatto 120 minuti dopo l’assunzione di 75 g di zucchero.
Si parla di diabete di tipo II quando la glicemia a digiuno supera i 127 mg/dl (con paziente asintomatico) mentre quella a due ore dall’OGTT supera i 200 mg/dl.
In base a ciò si distinguono le seguenti categorie: N (normotollerante), IFG, IGT, IGT + IFG, DIAB. E’ importante individuare gli IGT e gli IFG poiché studi su questi soggetti hanno affermato che possono essere oggetto di intervento dato che il rischio si riduce dal 30 al 50% con farmaci, cambiamenti di alimentazione e/o attività fisica. Il ruolo del dietista è quello di far perdere al soggetto, per mezzo di consigli alimentari (per es. individuando e correggendo l’alimentazione non percepita, riducendo il consumo di sale limitandolo a tavola e non consumando gelati confezionati), il 10% del suo peso e di farlo mantenere per almeno 7 anni. Il massimo beneficio si trova con 30-50 minuti di attività fisica almeno 3 volte alla settimana. Utile può essere, ma dipende a seconda dei casi, anche la ripartizione in più spuntini dell’introito giornaliero per evitare sia le punte di glicemia dopo il pasto che le ipoglicemie tra un pasto e l'altro.

Tratto da ENDOCRINOLOGIA di Lucrezia Modesto
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