"Buio" di Dacia Maraini. Vittime di ordinaria follia e visione tragica del mondo
Buio con cui M. vinse il premio Strega nel 1999 è una raccolta di racconti di vittime, donne, bambini, omosessuali. In Buio ci sono storie di ordinaria follia metropolitana, di ordinaria nefandezza, narrate con pietoso distacco, C’è Grammofono un bambino lasciato quasi sempre solo da genitori incoscienti che diventa vittima di un pedofilo; ci sono bambine prostitute vendute dai genitori, bambine che si portano dietro l’ orsacchiotto agli incontri sessuali; oppure bambine come Agatina venduta dalla nonna ( Sì proprio la NONNA) a un notaio pedofilo per duecentomila lire. C’è Tano di undici anni che denuncia il padre per abusi; è vero, ma prima che la verità venga riconosciuta ci scappa il morto, il fratellino minore di Tano.
E’ una società disastrata quella che emerge, sulla quale per fortuna si stende la mano ferma e in quanto giusta anche pietosa della commissaria Sofia
Ne emerge una visione drammatica, tragica del mondo. Tuttavia la mia impressione è che in questi due libri la M. si sia lasciata trasportare da una volontà di denuncia che è un po’ manichea e che è riequilibrata, per fortuna, dalla presenza della commissaria, punto fermo, certezza che il male c’è , ma che il mondo non è solo male.
Intervistata a proposito di questo libro, M. afferma che l’ immagine di una bambina che camminando per strada suscita fantasie sessuali è un’ immagine che la strazia e che questo strazio è un sentimento vecchio; lei non ha vissuto la situazione infantile che descrive in questo libro, ma quel genere di violenza sì. Afferma anche di essersi mantenuta molto casta nel libro per evitare qualsiasi tipo di morbosità. E infatti il
libro è casto, ma proprio per questo turba profondamente. Non è una lettura facile.
La scrittura è rapida e luminosa e fa luce nel buio.
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Dettagli appunto:
- Autore: Loredana Rossi
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