Caratteristiche principali dell'oridnamento giuridico inglese
La storia condiziona l'assetto attuale dell'ordinamento giuridico inglese, consegnando al giurista inglese delle partizioni che sono completamente diverse rispetto a quelle che ritroviamo nel continente.
La tradizione romano-germanica consegna al giurista continentale la distinzione tra diritto pubblico e diritto privato, che affonda le radici in quella regola romana che considerava impossibile assoggettare il potere a delle regole. Quindi il diritto romano è soprattutto un diritto privato, l'idea che anche il potere possa essere assoggettato a delle regole sorge solo con quel movimento prima filosofico e poi anche giuridico che nasce nel XVII sec: il giusnaturalismo.
La storia del diritto inglese è caratterizzata dalla creazione della corte regia, che emana le sentenze dalle quali si ricava la Common Law. Ma le corti regie non sono un tribunale di diritto pubblico, accettano di giudicare discrezionalmente, il problema è riuscire ad incardinare la controversia di fronte a tale Corte. Se il supplicante riusciva in quest'operazione e riusciva a condurre fino alla fine la procedura, il risultato era una soluzione che veniva percepita come più giusta rispetto a quella della corte locale.
Il problema era di riuscire ad attivare quel processo. Ecco allora il sistema dei writs, cioè di quelle formule procedimentali con le quali, se si riuscivano ad adeguare perfettamente al proprio caso, si era quasi certi di riuscire ad incardinare il giudizio.
La corte regia espande la propria competenza, ma ad un certo punto comincia a manifestare dei problemi di efficienza. Il Re per far fronte a tale rigidità crea una seconda corte, facendo leva sull'aiuto del proprio cancelliere. Si strutturano così le corti di equity, le quali emettono sentenze che obbediscono (per lo meno all'inizio) più che alla rigida applicazione del principio del precedente, ai dettami della coscienza.
Ma a differenza di quello che accade sul continente, dove diritto pubblico e diritto privato sono regole che disciplinano temi diversi, in Inghilterra regole d'equity e regole di common law sono regole che disciplinano la stessa materia, sebbene vengano applicate (fino al XIX sec.) da giudici diversi, con procedure diverse e obbediscano a principi ispiratori diversi.
Nel 1866 un provvedimento legislativo elimina la differenziazione fra le corti: scompaiono le corti d'equity e le corti di common law, e viene creata l'Alta Corte di giustizia, che sebbene abbia delle partizioni al proprio interno è un unico giudice abilitato ad applicare tanto le regole di common law quanto le regole d'equity. Pertanto il giurista inglese è abituato alla distinzione fra common law ed equity.
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Autore:
Elisa Giovannini
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- Università: Università degli Studi di Torino
- Facoltà: Economia
- Docente: Alberto Gianola
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