Zelig, Edipo Re e il Capro Espiatorio
Il termine "Capro Espiatorio" deriva da un rito ebraico (Yom Kippur) in cui il rabbino, poggiando le mani sulla testa di un capro, trasferiva tutti i peccati del suo popolo all’animale innocente, per poi farlo cadere in un dirupo e liberarsi dai loro peccati. Per ironia della sorte, proprio gli ebrei sono stati uno dei Capri Espiatori più utilizzati dalle società europee.
"Da bambino, Leonard viene preso di mira dagli anti-semiti. I genitori, che non prendono mai le sue difese e gli addossano sempre la colpa di tutto, parteggiano per gli anti-semiti ". Questa frase è fondamentale per far capire come Zelig possa rappresentare un Capro Espiatorio. A partire dagli stessi genitori, che "gli addossano sempre la colpa di tutto", il protagonista si ritrova ben presto ad essere vittima di un "linciaggio".
Già durante il suo periodo di fama, nel film si accenna al fatto che non tutti erano ammiratori dell’uomo camaleonte: "Non tutti sono estasiati dal camaleonte umano. Negli ambienti politici diventa un comodo simbolo di iniquità ", vengono quindi mostrate le immagini di un comizio comunista: "Questo essere personifica l’uomo capitalista, una creatura che assume molte forme per ottenere scopi. Lo sfruttamento dei lavoratori con l’inganno!".
Ed ovviamente non poteva mancare chi lo contestava per motivi razzisti: "Per il Ku Klux Klan Zelig ebreo, capace di trasformarsi in negro, o in pellerossa, rappresenta una triplice minaccia "
Ma la svolta del film si ha nel momento di massima gloria della coppia Leonard - Eudora. Zelig (che in questo punto del film era guarito) decide di sposarsi con la sua dottoressa. Appena una ragazza, spuntata dal nulla, denuncia il protagonista di averla sposata e messa incinta durante una delle tante metamorfosi, l’intero paese accusa l’uomo camaleonte dei più incredibili misfatti: "L’America è un paese moralmente retto. Timorato di Dio. Noi non perdoniamo gli scandali, scandali di frode e poligamia. In nome dei principi di una società pura io dico: linciamo quel misero ebreo! ".
Ed è lo stesso Zelig a riconoscersi colpevole cercando di chiedere perdono per danni che, seppur non ricorda di aver fatto, non esclude che abbia commesso durante la malattia. È ciò che Girard descrive come un fenomeno antropologico basilare, ovvero: in un momento di crisi sociale, l’intera cittadinanza si riversa contro l’elemento più debole accusandolo di un crimine. Basta che qualcuno, più violento degli altri, scagli la prima pietra. Al Capro Espiatorio vengono imputati i crimini più atroci e tutta la società, Capro Espiatorio compreso, è convinta della sua colpevolezza. Dopo il linciaggio la popolazione ritrova coesione e pace.
Nel caso di Zelig tutti sono convinti della sua colpevolezza. Lui stesso chiede scusa pubblicamente e la sua fidanzata cerca di difenderlo solo alla luce della sua malattia, sostenendo che questa non lo rendeva cosciente di quel che faceva. Così come Edipo Re non era cosciente di aver ucciso il padre e sposato la madre, così Leonard non era cosciente di aver sposato molte donne e operato chirurgicamente persone sane. È molto probabile che Leonard Zelig non fosse colpevole nemmeno di uno dei reati a lui addossati, non nel senso che non era cosciente, e quindi innocente, ma nel senso che non aveva mai oggettivamente compiuto certe azioni. Il meccanismo del Capro Espiatorio prevede che la vittima sia innocente anche se tutti pensano il contrario. Lo stesso Edipo Re, secondo Girard, analizzando alcuni passaggi, non era realmente colpevole dei reati a lui imputati .
Torno all’analisi del film. Durante il processo, il povero protagonista ricade vittima della sua malattia. Non sentendosi più apprezzato per quel che era, cerca di nuovo di diventare una goccia d’acqua nell’oceano, di unirsi alla massa, di sparire e infatti, il giorno della sentenza, sparisce.
Viene poi ritrovato nella Germania nazista: "In realtà non è tanto sorprendente, aveva un senso. Perché, benché lui volesse essere amato, desiderasse ardentemente di essere amato, c’era qualcosa in lui che desiderava sparire nella massa, nell’anonimità. Ed il fascismo è il tipo di movimento che offre questo tipo di possibilità. Zelig si poteva realizzare appartenendo a questo movimento di massa ".
Durante un importante comizio di Hitler, Leonard viene riconosciuto dalla sua fidanzata fra i militari nazisti seduti alle spalle del dittatore tedesco. Una volta scoperto, fugge con un aeroplano e torna in patria, dove ormai la società ha indirizzato la sua attenzione ad altre cose, e, come spesso accade, il Capro Espiatorio diventa un eroe positivo. Infatti, con il suo gesto di sfida verso le autorità tedesche, ha riunito la società contro un altro obbiettivo, ha ridato pace e lustro agli Stati Uniti battendo il record di sorvolata dell’Atlantico a testa in giù. L’ironia di fondo è che la malattia di Zelig lo ha reso celebre positivamente all’inizio − liberando momentaneamente la società dalla noia −, negativo nel momento in cui era Capro Espiatorio, e di nuovo positivo quando la stessa malattia (trasformarsi in un pilota d’aereo) lo ha aiutato a compiere quell’impresa onorevole.
È evidente l’analogia con Edipo che divenne celebre positivamente per aver liberato la città di Tebe dalla sfinge, negativo quando divenne il Capro Espiatorio durante la peste, e nuovamente positivo quando venne riconosciuta l’importanza del suo sacrificio per il bene comune (il suo corpo divenne una reliquia molto contesa dalle città in quanto si credeva portasse fortuna). Ovviamente, in entrambi i casi, i protagonisti non vengono riconosciuti innocenti, ma solo perdonati (Zelig riceve un amnistia, non una sentenza che lo dichiara innocente).
È un meccanismo sicuramente legato al mimetismo, in quanto la "massa" diventa un corpo unico che imita la personalità più forte, ed è alla base del conformismo del quale il personaggio di Woody Allen è l’esempio principale. I totalitarismi son basati su un potente conformismo e la massa imita più facilmente il modello più violento nell’atto di condanna del Capro Espiatorio. La situazioni di crisi nelle società si creano al seguito di meccanismi di vendetta, che si moltiplicano all’infinito, dovute ad un iniziale conflitto originato dal desiderio mimetico.
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