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Acquisti programmati e acquisti d’impulso


È a questo punto che si deve distinguere tra:
- acquisti programmati --> ci può essere una problem solving limitato o estensivo a seconda dell’impegno nella ricerca di info e nella valutazione tra alternative.
Secondo Festinger, La Teoria della dissonanza cognitiva spiega l’effetto di frustrazione che si manifesta qnd più alternative sono desiderabili e si deve cmq rinunciarvi per sceglierne una. L’incertezza nella scelta tra più opzioni, secondo tale teoria, viene risolta con accumulo informazioni coerenti con scelta fatta.
- acquisti d’impulso --> le caratteristiche sono l’immediatezza, la non intenzionalità. Per aumentare acquisti impulso si usano tecniche della prova del prodotto, posizionamento prodotto in corner visibili, packaging attraente ecc.
Oltre a visibilità e convenienza, un altro fattore importante è la gratificazione che rimanda all’aspetto emozionale.
Nello shopping compulsivo, il consumatore vuole impossessarsi di un oggetto causa della sua gratificazione e della funzione simbolica che l’oggetto può svolgere nelle dinamiche di costruzione identitaria e di espressione del self.

Nella raccolta di info nel processo di decision making va distinta la raccolta attiva--> il consumatore va alla ricerca deliberata di info e raccolta passiva --> raccoglie informazioni involontariamente grazie a pubblicità, amici, punto vendita…
In questo caso le info raccolte passivamente andranno ad influenzare l’acquisto d’impulso.
Un’altra distinzione è la ricerca interna --> info già accumulate presenti nella memoria che vengono attivate al momento giusto; ricerca esterna --> visita ai negozi, visione siti internet, ascolto opinioni..

Tratto da MANUALE DI PSICOLOGIA DEI CONSUMI di Priscilla Cavalieri
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