Classificazione degli strumenti del controllo sociale
Gli strumenti del controllo sociale vengono classificati in:
i.strumenti di controllo e istituzionalizzati, cioè regolamentati in precise istituzioni o di tipo repressivo-intimidativo o risocializzativo e rappresentati dalle leggi, dall’apparato giudiziario, dalle forze di polizia, dalle pene, dalle misure di sicurezza, dalle misure di prevenzione, dagli istituti carcerari, dai servizi sociali, ecc…; i quali attraverso l’effetto deterrente della sanzione e risocializzativo delle misure medico-psico-pedagogiche Milano a prevenire quei tipi di condotta vietati dai codici o più in generale le manifestazioni devianti;
ii.agenzie di controllo del comportamento, costituite da altre fondamentali organizzazioni sociali che, pur avendo altri fini istituzionali, rappresentano importanti canali di comunicazione dei valori sociali: la scuola, i mass media, le chiese, le associazioni politiche, culturali, giovanili, nonché segnatamente la famiglia;
iii.controllo di gruppo, costituito da un sistema informale di controllo esercitato non mediante le istituzioni ma nel contesto dei vari gruppi sociali sui membri dei gruppi stessi.
Attraverso il fitto “reticolo sociale” dei gruppi, in cui ogni individuo è variamente inserito, ciascun soggetto è costantemente sottoposto al giudizio degli altri membri e, attraverso una fitta rete di messaggi, verifica continuamente il grado di accettazione o di riprovazione della propria condotta.
In quanto adeguamento non casuale ma consapevole all’insieme normativo, la conformità richiede:
1.il momento dell’apprendimento delle norme, che si attua tramite i processi di socializzazione, i quali avvengono attraverso i continui contatti con i gruppi e la “psicologizzazione” delle norme mediante i meccanismi della “identificazione” e alla “interiorizzazione”;
2.il mantenimento e il rinforzo dell’apprendimento normativo, che sono attuati dai vari sistemi di controllo sociale, nonché dagli “interessi costituiti” (cioè dai vantaggi che il rispetto delle norme comporta);
d.che tra sistema penale e sistema extrapenale di controllo sociale esiste un rapporto di proporzione inversa: quanto più si attenuano i meccanismi di controllo extrapenali tanto più si è costretti ad affidare la difesa contro il crimine all’inasprimento del sistema penale;
e.che nella politica criminale non si può distruggere senza ricreare, sopprimere senza validamente sostituire, ed ogni riforma deve essere contenuta nei limiti delle concrete possibilità di attuazione del singolo paese nel particolare momento storico: non si possono abbandonare i tradizionali strumenti preventivi (ad esempio gli istituti carcerari, psichiatrici, principio generalpreventivo) senza avere disponibili soluzioni alternative valide e di immediata attuazione.
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Dettagli appunto:
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Autore:
Stefano Civitelli
[Visita la sua tesi: "Danni da mobbing e tutela della persona"]
- Università: Università degli Studi di Firenze
- Facoltà: Giurisprudenza
- Esame: Criminologia, a.a. 2008-09
- Titolo del libro: Il problema della criminalità
- Autore del libro: Ferrando Mantovani
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