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Definizioni, classificazioni e rappresentazione delle immobilizzazioni immateriali

DEFINIZIONE EX CNCD N. 24 : Richiamo definizione immobilizzazioni tecniche, con
l’aggiunta della discriminante della mancanza di tangibilità (i.e. consistenza fisica).
Le immobilizzazioni immateriali sono valori comuni a più esercizi, privi di consistenza fisica, relative a condizioni produttive acquistate dall’impresa, la cui utilità economica riguarda più esercizi.
La non tangibilità rappresenta un problema dell’iscrizione in bilancio, perché è difficile l’identificazione. Per questo il PC n.24 esplica che al fine di iscrivere una immobilizzazione immateriale nel bilancio occorrono 3 CONDIZIONI NECESSARIE:
- DEVONO ESSERE SOSTENUTI DEI COSTI (DI ACQUISTO se viene acquistata da terze economie, O DI PRODUZIONE se viene costruita internamente). Il costo è il fenomeno che fa si che l’immobilizzazione sia identificabile. Se un’immobilizzazione è acquistata a titolo gratuito allora non viene iscritta in bilancio;
- DEVE TRATTARSI DI UN COSTO AD UTILITÀ PLURIENNALE, perché va in SP;
- DEVE TRATTARSI DI UN VALORE AUTONOMO E INDIPENDENTE RISPETTO AL COMPLESSO DEI BENI DELL’IMPRESA. Viene anche chiamato IDENTIFICABILITÀ del singolo valore. Questo perché le immobilizzazioni portano ad un
VANTAGGIO COMPETITIVO : è il vantaggio che un’azienda ha rispetto ai concorrenti, ad esempio perché è efficiente. Però l’efficienza non è identificabile. Ma un’immobilizzazione visto che è intangibile deve essere identificata, per questo si fa riferimento a questo principio.
Il PC. N.24 dopo aver definito le immobilizzazioni immateriali, propone una CLASSIFICAZIONE, perché le immobilizzazioni immateriali tra loro possono essere molto diverse:
1. BENI IMMATERIALI IN SENSO STRETTO : creazioni intellettuali che hanno possibilità di scambio e che sono coperte da specifica tutela giuridica (es. brevetti, software, marchi).
La tutela giuridica rende possibile lo scambio e rende l’innovazione (che è astratta) molto concreta, identificabile. La tutela giuridica è lo strumento più forte di identificabilità.
2. AVVIAMENTO : rappresenta l’insieme di risorse immateriali legate ai vantaggi competitivi che l’azienda possiede rispetto ai concorrenti, realizzato in sede di acquisizione.
L’avviamento è la differenza tra PREZZO PAGATO PER ACQUISIRE UN’AZIENDA – VALORE CORRENTE DEL PATRIMONIO NETTO dell’azienda acquisita.
L’avviamento viene pagato perché l’azienda ha delle caratteristiche immateriali che fanno si che l’azienda valga di più.
L’avviamento originario non è iscrivibile in bilancio perché manca il costo e il valore di iscrizione non è iscrivibile.
3. ONERI PLURIENNALI:rappresentano condizioni di produzione ad utilità differita non rappresentate da beni, non estraibili (non separabili), non cedibili (non trasferibili) (es. costi di impianto e ampliamento, spese di pubblicità, spese di ricerca e sviluppo). Sono costi pluriennali che non si concretizzano nell’acquisizione o produzione interna di beni o diritti.
Questi sono previsti dal PC. N.24, ma non sono previsti dallo IAS 38. Inoltre a differenza del punto 1 non c’è tutela giuridica. Infatti non sono trasferibili proprio perché manca la tutela giuridica. Ma analogamente al punto 1 sono pluriennali.
In applicazione dei principi di prudenza e di competenza occorre distinguere le immobilizzazioni che, presentando utilità differita (pluriennale), si iscrivono come attività in stato patrimoniale, rispetto alle spese che, presentano utilità corrente (dell’esercizio in corso), sono interamente spesate a competenza del conto economico di periodo. La differenza tra utilità differita  e corrente è soggettiva.
Lo IAS 38 avendo come utilizzatore di riferimento l’investitore, poiché la soggettività è enorme, mette tutto in CE per non sbagliare.

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