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I punti di snodo nel ciclo di vita e i possibili rischi della partnership sociale

Dai casi emerge che le partnership in essi realizzate sono l’esito di un processo relazionale e decisionale articolato, lungo un ampio arco temporale.
In questo processo hanno luogo cambiamenti: alcuni sogg sono inclusi altri ne escono o cambiano ruolo.
 Per lo Sportello, proprio l’abbandono di specifici ruoli istituzionali ha favorito la continuazione del progetto sotto altra forma innovativa: ora è erogato da associazioni di volontariato.
Tuttavia i cambiamenti interni hanno portato ad una fase di discontinuità rispetto ai progetti.
Essendo la partnership basata su rapporti personali di conoscenza, rischio è in caso di conflittualità tra le persone
Per l’Affido il cambiamento ha riguardato la precedente leadership dell’Amministrazione Provinciale, alla quale si è  sostituita una maggiore centralità.
Tuttavia prima di ridefinire gli accordi consce alcuni mesi di stallo , le difficoltà per le cooperative stanno nella sperimentazione e nel fatto di passare da competitor a partner.
Per l’Arcipelago Mazzini il cambiamento previsto riguarda un allargamento potenziale della partnership ad altre entità operanti nel quartiere che in precedenza avevano aderito solo a livello formale.
La difficoltà starà nell’identificare modalità operative condivise.
 
Emerge che la staticità, seppur nel momento costitutivo iniziale può essere un pregio, non può essere una caratteristica costante: le partnership che si cristallizzano perdono sostanza.
Sono tanto più efficaci tanto più consentono una capacità plurima di osservazione dei bisogni (p. relazionali generative).
Si tratta quindi di processi dinamici in continua ridefinizione e tale competenza morfogenetica consente di riorientare i servizi per renderli adeguati ai cambiamenti così come di introdurre prassi innovative

Tratto da SOCIOLOGIA di Beatrice Segalini
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