Valutazione delle imposte differite
- Devono essere valutate con le aliquote fiscali che si prevede saranno applicabili nell’esercizio nel quale sarà realizzata l’attività fiscale o sarà estinta la passività fiscale
- devono basarsi sulle aliquote (e sulle norme) fiscali stabilite da provvedimenti in vigore, o sostanzialmente in vigore, alla data di riferimento del bilancio
- Devono riflettere le modalità con le quali l’impresa si attende di recuperare o estinguere il valore contabile delle sue attività o passività
- Se le aliquote fiscali variano in base ai livelli di reddito, si utilizzano le aliquote medie che si prevede saranno utilizzate negli esercizi nei quali si prevede che le differenze si annulleranno
- Non possono essere attualizzate
RILEVAZIONE DEGLI ONERI E PROVENTI FISCALI
Le imposte correnti e differite devono essere rilevate a conto economico, con due eccezioni:
- le imposte differite che si riferiscono ad operazioni od eventi che sono contabilizzati direttamente al patrimonio netto, devono anch’esse essere rilevate nel patrimonio netto;
- le imposte differite connesse ad un’aggregazione di imprese, che devono far parte del processo allocativo del costo sui valori equi delle attività nette acquisite, influenzando quindi la determinazione dell’avviamento.
CAMBIAMENTI NEL VALORE CONTABILE DELLE IMPOSTE DIFFERITE
Il valore contabile delle attività e delle passività fiscali differite varia non solo per la modifica delle differenze temporanee cui si riferiscono, ma può cambiare per effetto di:
- un cambiamento delle aliquote o delle norme fiscali
- una nuova valutazione della recuperabilità delle attività fiscali differite, o
- una variazione nella modalità previste per la realizzazione di un’attività
L’effetto della conseguente imposta differita deve essere rilevato a conto economico a meno che non si riferisca a partite che sono già state rilevate direttamente a patrimonio netto
PRESENTAZIONE NELLO STATO PATRIMONIALE
- Le attività e passività fiscali, correnti e differite, devono essere esposte distintamente dalle altre attività e passività dello stato patrimoniale
- Le attività e passività fiscali differite devono essere esposte separatamente dalle attività e passività fiscali correnti
- Le attività e passività fiscali differite non devono essere classificate nella parte corrente (se il bilancio effettua questa distinzione)
Continua a leggere:
- Successivo: Compensazioni di attività e passività fiscali
- Precedente: Rilevazione delle imposte differite
Dettagli appunto:
-
Autore:
Valentina Minerva
[Visita la sua tesi: "Le strategie di contrasto al fenomeno del riciclaggio: tutela penale e tutela amministrativa"]
- Università: Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano
- Facoltà: Economia
- Esame: International Accounting - corso progredito
- Docente: Gozzetti Mario, Romeo Alberto
Altri appunti correlati:
- International accounting
- Metodologie e determinazioni quantitative d'azienda
- Contabilità e Bilancio
- Economia dei gruppi
- Diritto Commerciale
Per approfondire questo argomento, consulta le Tesi:
- Le concentrazioni aziendali alla luce dei principi contabili internazionali
- Il bilancio consolidato nelle cooperative
- L'analisi e l'informativa della dinamica finanziaria d'impresa: modelli a confronto
- Patti parasociali. Disciplina giuridica e prassi societaria
- Il bilancio consolidato e le criticità dell'area di consolidamento
Puoi scaricare gratuitamente questo appunto in versione integrale.