Convenzione del linguaggio delle tabelle
Ogni parola è ottenuta come una diversa combinazione tra 21 simboli elementari e che combinati in modo diverso danno origine a tutte le parole. Ciascuna parola è quindi una combinazione di questi simboli, però non si utilizzano le lettere, ma altri simboli.
Per poter trasformare la lettera in sistema binario si associa a ciascun simbolo un numero decimale. Poi, a ciascuno di questi numeri decimali, si associa la propria rappresentazione in sistema binario. Le lettere diventano così comprensibili per l’elaboratore.
Però ciascuna lingua può utilizzare simboli diversi, per questo sono state introdotte TABELLE CONVENZIONALI, che contengono tutti i simboli utilizzati dalle varie lingue.
La TABELLA ASCII è la prima tabella convenzionale introdotta, che fissa uno standard in ciascun elaboratore e permette di trasformare un testo alfanumerico in testo binario.
Il CODICE ASCII codifica 256 simboli elementari del linguaggio alfanumerico, tra i quali ci sono i numeri, le lettere e i simboli di interfunzione.
Questa tabella è stata estesa nel tempo, e ha permesso di creare la TABELLA ASCII ESTESA. Successivamente è stata introdotto la TABELLA O CODICE ISO. Mentre la tabella che utilizziamo noi è la TABELLA UNICODE.
COME FUNZIONA UNA TABELLA ASCII
Ciascuna riga identifica delle decine e ciascuna colonna delle unità.
Quando l’utente digita con la tastiera una lettera, il PC riceve un impulso che corrisponde alla rappresentazione binaria del numero composto da n° decine e n° unità.
Nella parte alta il CODICE ASCII ha posizioni libere, per la personalizzazione del codice con i simboli delle lingue dei vari paesi.
Il CODICE ASCII ESTESO e ISO LATIN 1 distinguono 256 caratteri che possono essere espressi attraverso una notazione di 8 cifre binarie.
L’unità minima di informazione considerata dagli elaboratori è rappresentata da una successione di 8 caratteri binari. Una successione di 8 caratteri binari viene chiamata UNITÀ ELEMENTARE DI INFORMAZIONE compresa e trattata dal PC e viene denominata:
BIT : quantità di informazione fornita dalla scelta tra due alternative diverse, considerate ugualmente probabili. È l’unità minima del linguaggio digitale. Al BIT corrisponde un impulso di corrente.
Il multiplo del BIT è il BYTE : costituito da 8 BIT, rappresenta l’unità fondamentale del linguaggio degli elaboratori elettronici.
8 BIT possono differenziare 256 caratteri di “0” e “1” diversi.
Serve un BYTE per la rappresentazione di un numero o di una lettera.
Anche per i BIT sono stati pensati i multipli e hanno la stessa logica dei multipli dei BYTE. Partendo da un BIT basta moltiplicare per 8.
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Dettagli appunto:
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Autore:
Valentina Minerva
[Visita la sua tesi: "Le strategie di contrasto al fenomeno del riciclaggio: tutela penale e tutela amministrativa"]
- Università: Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano
- Facoltà: Economia
- Esame: Informatica Generale
- Docente: Bissola Rita
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