Il valore della forza-lavoro secondo Karl Marx
Secondo Marx anche nel caso della forza-lavoro si può usare il criterio che vale per le merci, ovvero guardare le condizioni di produzione, in questo caso della forza lavoro.
In questo caso le condizioni di produzione della forza-lavoro dipendono dai BENI-SALARIO, ovvero i beni di consumo, che i lavoratori acquistano, spendendo il loro salario, per poter sopravvivere. Questi beni naturalmente hanno un valore.
Quindi il valore della forza lavoro corrisponde al valore dei beni-salario acquistati dai lavoratori spendendo il loro salario.
Quello che accade in un’economia capitalista è che la forza-lavoro complessivamente impiegata nel sistema economico produce più merci di quante sono necessarie per la sopravvivenza dei lavoratori. (Produce più di quanto consuma).
Però questa affermazione è imprecisa, perché confronta merci diverse tra loro. Quindi in termini più precisi può essere vista nel seguente modo: il valore delle sussistenze è minore del valore complessivamente prodotto dalla forza lavoro.
Il valore delle sussistenze è una quantità di lavoro.
Il valore complessivamente prodotto dalla forza-lavoro è la forza lavoro stessa.
Un altro modo per considerare questa definizione è: i lavoratori erogano più lavoro di quello che è contenuto nelle sussistenze, questo lavoro in più rappresenta il pluslavoro o plusvalore.
I lavoratori ricevono meno valore di quello erogato, e la differenza è una quantità di lavoro erogata in più, che fa emergere il plusvalore. Il plusvalore è una conseguenza del pluslavoro.
Sulla base di queste considerazioni Marx dice che il valore di ogni merce è dato dalla somma di tre componenti:
c + v + s
c : capitale costante, sono i mezzi di produzione impiegati accanto al lavoro per produrre le merci. Questi mezzi di produzione hanno un valore, che si trasferisce in eugual misura nel valore dei prodotti. Appunto per questo viene utilizzato il termine costante, perché il valore si trasferisce così com’è.
v : capitale variabile, corrisponde al valore della forza lavoro impiegata nella produzione. Il capitalista impiega il lavoro, che è pagato ad un certo salario, con il quale i lavoratori acquistano i beni di consumo. v è uguale al valore di questi beni di consumo.
s : pluslavoro, lavoro erogato dal lavoratore e non pagato dal capitalista.
Il LAVORO COMPLESSIVO è dato da:
- c : lavoro indiretto (o lavoro morto)
- v + s :: lavoro diretto (o lavoro vivo)
Tutte le merci quindi hanno un valore, che corrisponde alla quantità di lavoro necessaria per produrle.
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Dettagli appunto:
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Autore:
Valentina Minerva
[Visita la sua tesi: "Le strategie di contrasto al fenomeno del riciclaggio: tutela penale e tutela amministrativa"]
- Università: Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano
- Facoltà: Economia
- Esame: Economia politica I
- Docente: Varri Pierpaolo
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