Tre elementi in gioco nella presentazione di slide nell'attività di internal audit
NON LEGGERE, MA COMMENTARE
Le slide non vanno lette, ma commentate, sono un supporto alla nostra esposizione, non viceversa. Servono alla platea, non a chi parla. Il commento riprende piccole parti, sottolinea e ampia certi aspetti.
Girarsi per leggerle diminuisce attenzione e comprensione.
Evitate quindi di fare avanzare il documento, girarvi, rendervi conto di quello che si sta proiettando e dire: “Ecco, qui vediamo che…”
LA POSIZIONE E I GESTI
Il rapporto con il pubblico si basa sul contatto visivo:
- cercate di non dare le spalle alla platea;
- non posizionarsi davanti allo schermo per non coprire la proiezione;
- guardate e non toccate. Evitate di girarvi e sbracciarvi per indicare un dato, toccando lo schermo. Citate il dato guardando la platea, dicendo, ad esempio: “la colonna verde evidenzia…”, è importante però dare dei riferimenti precisi;
- usare gesti semplici e definiti con le mani per richiamare un concetto;
- usate tutto il corpo e non solo una mano (serve anche a scaricare l’energia nervosa);
- se possibile, state in piedi e non nascondetevi dietro leggii o cattedre;
- utilizzate il contatto visivo;
- la gestualità è importante per creare un ancoraggio, ma va imparata poco a poco, perché potrebbe essere espressione dell’inconscio;
- i piedi devono essere rivolti al pubblico.
Una platea di molte persone non crea il contatto visivo!
IL LINGUAGGIO VERBALE
- CALIBRAZIONE : è alla base di qualunque rapporto umano. È un messaggio destinato ad un pubblico vastissimo e che può andare bene per tutti. Tutti i messaggi di massa sono costruiti per andare bene al maggior numero di persone possibile. Se in una presentazione si vuole il consenso, bisogna dare un messaggio dove le prese di posizione sono ridotte al minimo, bisogna dire cose più generali possibile dove gli altri si possono ritrovare. Mano a mano che si conosce la platea, si entra nello specifico.
- MULTISENSORIALITÀ : la presentazione dovrebbe contenere dei concetti, dei verbi, che vanno a cogliere tutti e tre i canali.
- LINGUAGGIO PERSUASIVO : si devono utilizzare forme positive e attive
- Il cervello non registra la negazione (elefante grigio)
- Verbi in forma attiva
IL LINGUAGGIO PARAVERBALE
- Tono e velocità
- Utilizzare il volume
- Pause
Evitare i suoni di riempimento.
IL LINGUAGGIO NON VERBALE
Congruenza!
Attenzione a:
- Segnali di tensione e rifiuto
- Feed-back della platea, cercare il consenso
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Dettagli appunto:
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Autore:
Valentina Minerva
[Visita la sua tesi: "Le strategie di contrasto al fenomeno del riciclaggio: tutela penale e tutela amministrativa"]
- Università: Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano
- Facoltà: Economia
- Esame: Tecnica professionale - corso progredito
- Docente: Logozzo Maurizio
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