Imposta di registro nella cessione d'azienda
La tassazione (3%) non viene calcolata sul prezzo, ma sul prezzo secondo il valore venale di comune commercio. È opportuno avere una perizia che valuti il valore venale di comune commercio.
I controlli vengono fatti con dei questionari dell’Amministrazione Finanziaria all’acquirente e al venditore su elementi del ramo d’azienda per fare dei controlli contabili. Il prezzo pattuito può essere soggetta a controllo dell’Amministrazione Finanziaria.
Ai fini dell’imposta di registro sono tutti responsabili, anche il notaio in rari casi.
L’imposta di registro è il 3%, però se all’interno del ramo d’azienda ci sono terreni, immobili e fabbricati, le aliquote sono differenti:
- terreni – 15%
- fabbricati – 7/8% a seconda della natura dei fabbricati
Per questo è importante indicare i beni che compongono il ramo d’azienda.
La determinazione del valore economico del ramo d’azienda è soggettivo, mentre per terreni e fabbricati la legge ha previsto dei meccanismi per determinare automaticamente il valore: rendita catastale e moltiplicatori.
Per la cessione del ramo d’azienda c’è un lungo processo, quindi spesso si fanno dei CONTRATTI PRELIMINARI, che devono essere fatti nella stessa forma di quelli definitivi, e ai fini dell’imposta di registro sconta un’imposta fissa minima di 168 euro.
Se nel preliminare si prevede una caparra confirmatoria (ovvero quella per la quale se non viene portato a termine il contratto deve essere restituito il doppio della caparra) l’ammontare della caparra confirmatoria sconta un’imposta di registro dello 0,5%.
Se invece non c’è, ma è previsto un acconto prezzo, siccome è un acconto, e quindi una parte del corrispettivo, sconta l’imposta di registro del 3%.
Ovviamente tutto quanto pagato in sede di preliminari verrà scomputato dall’atto definitivo.
Chi acquista ha la possibilità di verificare che tutte le componenti del ramo d’azienda esistono.
Quindi si inseriscono nel contratto le cause ricognitive, con le quali le parti stabiliscono che il prezzo è stato fissato provvisoriamente, poi entro 4 mesi faranno la ricognizione dei beni e l’inventario e possono rivedere il prezzo.
L’Ufficio di registro registra l’atto a campione, vuol dire che l’atto rimane aperto fino al momento della registrazione. Se eventualmente il prezzo è maggiore, bisogna pagare il 3% sulla parte in più; se invece il prezzo è minore, c’è un credito.
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Dettagli appunto:
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Autore:
Valentina Minerva
[Visita la sua tesi: "Le strategie di contrasto al fenomeno del riciclaggio: tutela penale e tutela amministrativa"]
- Università: Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano
- Facoltà: Economia
- Esame: Tecnica professionale
- Docente: Dalla Sega Franco
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